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Sicurezza, un manuale per gli autisti-soccorritori del 118 in Sicilia

Il vademecum, destinato agli oltre tremila addetti, è stato redatto e distribuito dalla Seus, la società consortile che gestisce il servizio. Ecco i compiti e le responsabilità sul lavoro

PALERMO. Un manuale-vademecum destinato agli oltre tremila autisti-soccorritori del 118 in Sicilia: è stato redatto e distribuito ai propri operatori dalla Seus, la società consortile che gestisce il servizio di emergenza- urgenza su terra.  Quasi cento pagine - di concerto con l’assessorato regionale alla Salute - dove si passano in rassegna i compiti, le responsabilità e le procedure di sicurezza sul lavoro degli autisti-soccorritori e i diritti dei pazienti, come quello alla privacy: “Migliorando la formazione dei nostri operatori si raggiungono contemporaneamente due obiettivi - afferma Mario Chisari, presidente della Seus -. Da un lato i pazienti possono contare su un soccorso più professionale ed efficace, dall’altro sarà possibile ridurre i rischi di infortuni sul lavoro per i nostri addetti”.  
Nel manuale è sottolineato che l’autista-soccorritore della Seus “collabora attivamente nella gestione del soccorso secondo le indicazioni del team leader sanitario”: ad esempio può partecipare alle attività di rianimazione cardio- polmonare di base. Inoltre la comunicazione con la centrale del 118 (in Sicilia ne esistono 4) “è di fondamentale importanza” e - si ricorda nel vademecum - “tutte le conversazioni sono registrate e costituiscono documenti utilizzabili per determinare la correttezza delle azioni compiute”.
Inoltre il manuale della Seus ribadisce che salvo poche eccezioni gli autisti- soccorritori “non possono giudicare la gravità della patologia del paziente, né formulare diagnosi, né diagnosticare la morte, tutti compiti esclusivi del medico”. Talvolta il paziente rifiuta il soccorso: ebbene, è buona regola per l’autista- soccorritore che la volontà di non farsi curare “sia documentata”. Inoltre “il soccorritore deve concorrere a tutelare la riservatezza della persona assistita” e “la dovrà porre al riparo dalla curiosità degli astanti”. E dovrà pure “sapersi gestire sugli scenari di reato, tenendo presenti insieme alle esigenze del soccorso la necessità di non inquinamento della scena”.
Molta attenzione è dedicata all’uso dei dispositivi di protezione individuale degli autisti- soccorritori: guanti, mascherine, tuta, occhiali e così via. Così come ampio risalto è dato alle procedure per la sicurezza del lavoratore, denominata “P8P”, cioè processo a 8 passi. E se il paziente dovesse manifestare aggressività, l’operatore del 118 “non deve mai usare coercizione fisica o aggressione verbale”, anzi “è  utile un atteggiamento di disponibilità volto all’ascolto”.
Nella guida poi è spiegato come trasportare i pazienti con disturbi e lesioni in modo sicuro ed efficace, vengono descritte le procedure di sanificazione delle ambulanze e lo smaltimento dei rifiuti speciali e il comportamento che deve tenere l’autista- soccorritore per una guida sicura durante l’espletamento del servizio di emergenza.

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