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Rosa, un anno indimenticabile

Tra partite da ricordare, record, addii eccellenti e sceicchi in arrivo, ecco il 2010 dei rosanero

PALERMO. I numeri da record rimangono indelebili, scritti nella storia. Ma del 2010 rimarranno anche tante emozioni scolpite nella memoria di tifosi e addetti ai lavori. Il Palermo si è ormai sistemato stabilmente dietro le grandi e non è un caso se anche i critici hanno definito la squadra di Rossi tra le più divertenti del nostro campionato, spesso avaro di emozioni e bel calcio. Insomma, chi ha visto il Palermo nel 2010 difficilmente si è annoiato.

Già dalla prima partita dell’anno con la Sampdoria di Cassano a Marassi. Forse era un segno del destino quella prima gara contro i blucerchiati, la squadra che poi infliggerà ai rosa l’unica grande delusione, all’interno di un anno da incorniciare. Quella partita finì in parità. Ma da quel momento in poi è cominciata la grande cavalcata dei rosa verso l’obiettivo quarto posto. Artefice della rimonta è Delio Rossi, che nel frattempo, a fine novembre 2009, ha preso in mano la squadra dell’esonerato Zenga e l’ha rivoltata come un calzino. I primi due mesi del 2010 culminano con la splendida vittoria di Torino per 0-2 in casa della Juventus, firmata Miccoli-Budan, che lancia per la prima volta i rosa soli al quarto posto a +2 su Napoli e gli stessi bianconeri.

Un quarto posto difeso senza grandi affanni nel mese di marzo, ma perso ad aprile per colpa di due trasferte, il grande tallone d’Achille del Palermo, che, dopo la sconfitta a Catania e il pari a Cagliari, cede il quarto posto alla Samp di Del Neri in grande rimonta nel girone di ritorno. Aprile si chiude con un’altra grande vittoria da ricordare per 3-1 sul Milan, firmata Bovo-Hernandez-Miccoli. Ma è a maggio che si tirano le somme. La sfida decisiva per un posto in Champions si gioca al Barbera in una cornice di 35.872 spettatori. Di fronte Palermo e Sampdoria. Finisce 1-1, con due rigori fischiati per parte dall’arbitro Rosetti. Passano prima i blucerchiati con Pazzini. A pareggiare i conti è Miccoli e l’urlo di gioia rimane strozzato in gola ai tifosi rosanero. Oltre al danno, però, la beffa. Miccoli chiude male la sua straordinaria stagione, rompendosi il legamento del ginocchio. Cinque mesi fermo. I tifosi rosanero, però, si fanno riconoscere anche per la loro ospitalità, tanto da spingere la società di Garrone a diramare un comunicato di ringraziamento al Palermo per l’accoglienza.
L’ultima gara serve solo per aggiornare i numeri. Il Palermo vince a Bergamo con l'Atalanta con la doppietta del partente Cavani. Non serve a nulla, perché intanto la Samp batte il Napoli in casa e si aggiudica l’ultimo posto per i preliminari di Champions.

In estate parte la parentesi mondiale in Sudafrica. Anche qui il rosanero c’è. Nessuna traccia nella Nazionale italiana di Lippi. I protagonisti “palermitani” sono in altre squadre. Tre debuttanti rosanero ai mondiali: sono Kjaer con la Danimarca, Pastore con l’Argentina, definito nell’occasione «il maleducato del calcio», dal suo tecnico Maradona, e Cavani. Sarà soprattutto per il Matador un mondiale da ricordare. Si conquista il posto da titolare fisso e porta il suo Uruguay a uno storico terzo posto. Proprio Cavani in estate dirà addio alla maglia rosanero e si trasferirà al Napoli. Va via da Palermo anche Kjaer, che si imbarca per la Germania, destinazione Wolfsburg. Intanto a Palermo arrivano i primi rinforzi: Rigoni, Kasami, Darmian, ma soprattutto Maccarone e Pinilla e si materializza il grande rifiuto di Miccoli all’offerta faraonica dall’Inghilterra del Birmingham.

Ma a destare attenzione nel ritiro austriaco di Bad Kleinkirchheim non sono tanto i nuovi arrivi, quanto lo sceicco Al Hokair, che fa visita alla squadra del socio in affari e amico Maurizio Zamparini. C’è da starne certi, anche nel 2011 il tormentone sul possibile ingresso in società dello sceicco terrà accesa l’attenzione di media e tifosi rosa. Agosto, invece, regala ai rosa la qualificazione all’Europa League dopo il doppio scontro con gli sloveni del Maribor. E proprio da questa squadra arriveranno in fase di chiusura di mercato Bacinovic e Ilicic. Due scommesse stravinte, che hanno rappresentato il vero valore aggiunto del Palermo in questo primo scorcio di stagione, con Pastore che intanto esplode e fa la parte della star.

Una prima fase altalenante per la squadra di Rossi, che deve avere a che fare con un gruppo giovane alla costante ricerca di equilibrio. Zamparini crede di avere una Ferrari, Rossi, invece, ci va piano e questa è spesso la fiamma che fa scattare i dissapori tra presidente e allenatore. Il primo a farne le spese è il direttore sportivo, Walter Sabatini, che a novembre fa le valigie e saluta Palermo. Troppo forti l’orgoglio e le distanze col numero uno rosanero. Nel mese di novembre Palermo saluta anche l’Europa e registra lo sfogo di Zamparini all’indomani dello scandaloso arbitraggio nella sfida di San Siro col Milan, che minaccia di lasciare il Palermo. La nota lieta di novembre è il derby vinto dai rosa con il Pastore-show. Dicembre è avaro di grandi soddisfazioni. A fare scattare le frecciate di Zamparini a Rossi sono la sconfitta di Napoli e il pari in casa dell’ultima in classifica a Bari, nell’ultima gara dell’anno. Il 2011 si apre quindi come si è chiuso il 2010: con Rossi sulla graticola.

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