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Lo Monaco: "Milan? Datemi un arbitro di sinistra.."

Ironico l'amministratore delegato: "Il premieri avrebbe potuto evitare un'uscita simile, significa che non abbiamo speranze"

CATANIA. "Datemi un arbitro di sinistra". All'ironia del premier Silvio Berlusconi, che dopo Cesena-Milan aveva criticato l'operato del direttore di gara con una battuta a sfondo politico, l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, replica sullo stesso registro in vista dell'anticipo che sabato sera opporrà a San Siro gli etnei ai rossoneri.    "Se il presidente del Consiglio - dice Lo Monaco - interviene per indirizzare la situazione, significa che non abbiamo speranze e possiamo pensare all'incontro del mercoledì successivo. Certamente il premier avrebbe potuto evitare un'uscita simile, anche se sono certo che non era sua intenzione condizionare nessuno. Sapete cosa vi dico? Ironia per ironia, a questo punto mi auguro di trovare sabato sera un arbitro di sinistra, che svolga il suo compito in maniera obiettiva".    


"Sia chiaro, comunque, che il Catania - precisa l'ad - ha sempre espresso massimo rispetto nei confronti della classe arbitrale e che contro il Parma non ha beneficiato di favori. Sarebbe bene stare calmi e tenere bassi i toni. Non so se Galliani abbia attaccato duramente Braschi, ma se l'ha fatto e non è stato deferito direi che non è una bella cosa".  Dal Milan al Parma. Lo Monaco compie un passo indietro per respingere al mittente le critiche piovute addosso alla squadra in seguito alla stentata vittoria di domenica scorsa sugli emiliani : "Abbiamo battuto un avversario forte - ricorda - soffrendo, ma ogni risultato importante è frutto di sofferenza. Aver saputo stringere i denti di fronte all'offensiva del Parma é già di per sé una qualità. Andujar ha fatto alcuni interventi di rilievo, però sta lì per quello".   


"Non mi piace - continua il dirigente rossazzurro - un certo atteggiamento ipercritico. Lo scudetto del Catania resta la salvezza, il mantenimento della categoria. E la prossima inaugurazione del nuovo centro sportivo equivale per noi a una Champions League".    "Non si può mettere in discussione Giampaolo - aggiunge Lo Monaco - dopo due giornate. La squadra sta assimilando i nuovi schemi, serve un po' di tempo per esprimersi al meglio. Quanto ai fischi per la sostituzione di Lopez, ricordo a tutti che l'allenatore ha il diritto di cambiare chi vuole. Maxi deve ancora raggiungere la migliore condizione e comunque conta solo il bene del Catania".  Chiusura dedicata allo sciopero annunciato dai calciatori: "Non parlerei di sciopero - spiega Lo Monaco - perché è una parola troppo grande e chi la usa dovrebbe chiederne il vero significato agli operai di Termini Imerese. Paventare una tale iniziativa qualora le cose non andassero come dicono loro, è un atto di arroganza. I calciatori sono lavoratori dipendenti con stipendi da nababbi, è ora che le cose cambino".  

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