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Giambona:  tutelare gli oltre 2.000 operatori Covid con il contratto in scadenza 

Un momento dell'incontro tra Mario Giambona e il Comitato lavoratori emergenza Covid-19

“È necessario attivarsi al più presto nei confronti delle oltre 2.000 persone che durante i difficilissimi mesi della fase più acuta della pandemia Covid hanno lavorato in Sicilia sul fronte medico, infermieristico, amministrativo ed organizzativo e che dal 31 dicembre, giorno in cui scadrà il loro contratto, rischiano di essere senza lavoro e senza adeguati ammortizzatori sociali”. Lo dice Mario Giambona, parlamentare regionale del Pd, che ha incontrato nei padiglioni della Fiera del Mediterraneo di Palermo una delegazione del coordinamento regionale del “Comitato lavoratori emergenza Covid-19”.

“Si tratta di persone che hanno fornito alla comunità un supporto fondamentale per affrontare l’emergenza Covid – aggiunge Giambona - acquisendo nel frattempo un bagaglio di competenze che la sanità siciliana non può permettersi di disperdere. Oltretutto, proprio per la tipologia di contratto che è stato applicato, dal 1 gennaio questo personale rischia di essere senza lavoro e senza adeguate forme di sostegno. Per questo chiediamo di prorogare la loro attività, in modo da poter assicurare ai cittadini tutta una serie di servizi essenziali che fino ad ora sono stati forniti grazie al lavoro quotidiano di questo personale”.

“Prima ancora che si apra una vertenza tanto delicata chiedo al governo regionale, in particolare al presidente della Regione Renato Schifani ed all’assessore alla Salute Giovanna Volo, di attivarsi per un confronto con i lavoratori e le rappresentanze sindacali in modo da poter individuare un percorso che, in accordo con quelle che sono le competenze del governo nazionale, possa assicurare continuità lavorativa ed in ogni caso rafforzare gli ammortizzatori sociali. In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando, con un continuo aumento del costo della vita – conclude Giambona - non possiamo abbandonare la loro destino 2.124 persone e le loro famiglie”.

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