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Raccolta differenziata in calo a Catania, forte incremento a Messina e a Siracusa

Catania fa passi indietro nella raccolta della differenziata. Si evince dall'indagine Istat "Aspetti della Vita Quotidiana" che ha evidenziato un netto calo nella città etnea. I cittadini catanesi da un anno all'altro sono passati da un 14,5% ad un 9,7%, quasi 5 punti percentuali in meno. In sei capoluoghi si registra invece un aumento superiore al 10%. Tra questi troviamo Siracusa e Messina.

A livello nazionale la maggior parte dei rifiuti urbani proviene dalle grandi città capoluogo dove risiede un terzo della popolazione italiana. Nei capoluoghi la quota di raccolta differenziata ha raggiunto il 52,5%, meno di un punto percentuale rispetto all'anno 2019. Una crescita che rallenta nettamente, visto che nel triennio precedente l'incremento registrato era del 2,5%. Il target di "bravi differenziatori di rifiuti" è attestato al 65%: nel 2020 hanno superato questa soglia 56 capoluoghi. Tra questi svettano tre comuni virtuosi che hanno superato l'87%: Treviso, Ferrara e Pordenone.

Il rifiuto che si differenzia di più in Italia è la carta: nel Nord-ovest il dato più alto (94,8%), seguito dal Nord-est 93,5%) e dal Centro (91,9%). Segue il sud fino alla Calabria (89,5%) e, infine, le Isole (84,9%)

Stabile in Italia il dato dell'umido nel 2021 rispetto al triennio precedente, ma qui le regioni del Sud e delle Isole hanno recuperato lo svantaggio registrato nelle precedenti analisi, quando ancora pochi comuni avevano attivato la raccolta porta a porta.

Infine, nel 2021 si evidenzia un forte incremento rispetto al 2018 in tutta la nazione sulla differenziazione di farmaci scaduti e batterie esauste.

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