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Galvagno eletto con i voti di De Luca: «Dedicato a mio padre e a chi è morto di Covid»

Il presidente Gaetano Galvagno (foto Fucarini)

Gaetano Galvagno è il più giovane presidente dell’Ars. Ha 37 anni e allo scranno più alto è arrivato grazie a 43 voti. E non è difficile calcolare come si è composta questa atipica maggioranza, visto che il centrodestra è forte di “soli” 40 deputati.

In realtà il centrodestra ha contato al proprio interno ben 5 franchi tiratori: 4 sono i voti andati a Giorgio Assenza, deputato di lungo corso di FdI, e tutti sono riferibili all’ala di Forza Italia che si riconosce in Gianfranco Micciché (malgrado l’interessato smentisca questa ricostruzione). Un altro voto è andato a Gennuso e pare sia di un deputato scontento di FdI.

Dunque la maggioranza di centrodestra doveva scendere a 35 deputati. Ma è arrivato il soccorso degli 8 parlamenti della lista civica creata da Cateno De Luca: 8 voti che portano il totale a 43. E che secono il segretario del Pd, Anthony Barbagallo, «sono il modo con cui Cateno De Luca avrà la vice presidenza dell’Ars». Ruolo che verrebbe così sottratto alle aspirazioni di Pd e grillini.

Va detto che alla vigilia De Luca era invece indicato come uno dei sostenitori di un bis di Micciché. Alla fine, pur avendo proposto una dura opposizione, è stato sedotto dalla maggioranza targata Schifani-Meloni.

«L'incarico a cui sono stato chiamato mi impone responsabilità che sono direttamente proporzionali all’entità delle questioni che dovremo affrontare. Un incarico che fa tremare i polsi. Mi impegnerò a essere non solo il presidente di tutte le forze politiche ma anche di tutti i siciliani, e di tutti i sindaci che tutti i giorni combattono coni problemi del territorio. A partire dell’entroterra che spesso è stato dimenticato. Non sarò mai il presidente di chi vorrà portare avanti interessi personali». Così le prime parole del nuovo presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. «Oggi dobbiamo risolvere i problemi del presente e programmare il futuro nel miglior modo possibile - ha proseguito - abbiamo un’importante sfida che non possiamo perdere, soprattutto in un momento altrettanto difficile come questo a causa della sanguinosa guerra che sta affliggendo l’Ucraina al cui popolo va la nostra solidarietà».

Poi, Galvagno ha ricordato tutte le vittime di mafia e, in particolare, i magistrati e i rappresentati delle forze d’ordine cadute durante le stragi del ‘92. Infine, l’ultimo pensiero è andato a suo padre «che da medico in pensione ha perso la vita per aiutare le vittime di Covid. Un pensiero va a tutte le vittime e ai familiari che hanno perso un parente a causa di questa tragica pandemia».

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