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Regione, FI: «Scegliamo noi il candidato». FdI: «Musumeci unico nome, ma ascolteremo gli alleati»

Il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè

È cominciato da pochi minuti il vertice del centrodestra per cercare di trovare il candidato alla presidenza della regione siciliana dopo Nello Musumeci. All’incontro nell’hotel delle Palme a Palermo partecipano Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia, il coordinatore regionale dei Fdi Giampiero Cannella, Anastasio Carrà e Pippo Fallica della Lega, il segretario regionale dell’Udc Decio Terrana e Toto Cordaro, Roberto Di Mauro dell’Mpa, il commissario della Nuova DC Totó Cuffaro e Antonello Antinoro di Cantiere Popolare Noi con l’Italia. Entrando in sala nessun politico ha voluto rilasciare commenti.

Forza Italia con una nota del coordinamento ha rivendicato la candidatura. Fratelli d'Italia, invece, è pronta a sostenere l'uscente Nello Musumeci, ma ha anche fatto sapere di essere che ascolterà le proposte degli alleati. La Lega ha messo in campo il segretario regionale Nino Minardo.

Forza Italia: «La scelta tocca a noi»

«La forza del centrodestra è l’unità. Ed è proprio dalla percezione che i cittadini hanno della nostra coalizione che ogni partito, con propri principi e valori fondanti, trae maggiore forza. Disperdere questo patrimonio di identità significherebbe fare tornare indietro le lancette dell’orologio, commettendo gli stessi errori del passato che hanno spalancato le porte al governo Crocetta. Il peggior governo regionale della storia della nostra Isola». Così in un documento il Coordinamento regionale di Forza Italia in Sicilia torna a chiedere l'unità del centrodestra, mentre è in corso il vertice dei partiti che lo compongono per la scelta del candidato presidente. Candidatura che Forza Italia vuole. «Abbiamo sostenuto il governo di Nello Musumeci - eletto quale rappresentante di una lista regionale autonoma - e ci riconosciamo in molte delle sue misure - prosegue - ma è mancato quel quid, anche nel il rapporto con i siciliani, che potesse spingerci a sostenere un bis. Al di là delle legittime incomprensioni personali che travalicano l’aspetto politico, l’esecutivo Musumeci ha governato in un momento difficile, ma non ha impresso quell'inversione di rotta su molte, troppe criticità dell’ l'Isola. E’ in quest’ottica che Forza Italia, partito per decenni più votato della coalizione di centrodestra in Sicilia, ambisce a esprimere la candidatura alla presidenza della Regione. Un onere e un onore che, per generosità e attenzione alle dinamiche della coalizione, non ha mai avuto. Oggi - continua - è tempo di assumersi questa grande responsabilità. D’altro canto, in un’ottica di equilibrio nazionale fra le forze del centrodestra in relazione alle maggiori regioni come Lazio e Lombardia, la nostra aspirazione ha una sua logica e una suo pieno fondamento politico».

Il documento di Forza Italia Sicilia prosegue: «L'Italia e la Sicilia saranno chiamate lo stesso giorno a rinnovare i loro Parlamenti e nel caso dell’isola eleggere anche il Presidente della Regione. I due momenti elettorali non sono separati ma vasi comunicanti. E non è da sottovalutare, in tal senso, la portata del traino per la lista del candidato alla Presidenza. Rafforzare l'area moderata in Sicilia significa, infatti, poter contare anche a Roma di un consenso maggiore che irrobustisca la coalizione. Anche in considerazione della scelta di Carlo Calenda di abbandonare l’alleanza col Pd - continua - e puntare alla formazione di un terzo polo moderato. Affinché ciò possa accadere la colazione non può non riconoscere a Forza Italia ruolo e peso e, quindi, la candidatura alla Presidenza della Regione Siciliana. E' bene quindi che cadano i veti sui nostri candidati, così come ha sempre fatto Forza Italia in tutti questi anni nei confronti degli alleati. Si valutino i curricula e lo standing nazionale e internazionale della figura che meglio possa rappresentare il centrodestra a palazzo d’Orleans". "Chiediamo rispetto: per il nostro passato, per quello che rappresentiamo oggi e per quello che saremo domani. Continuare a seguire i sentieri dell’irriconoscenza, dell’egoismo e del rancore aprirebbe scenari che potrebbero avere delle ripercussioni a livello nazionale», conclude il documento.

La Russa: «Non avanzeremo proposte alternative a Musumeci»

«Oggi ho preferito lasciare ai bravissimi coordinatori regionali siciliani di Fratelli d'Italia la partecipazione all'incontro da loro stessi convocato per trovare una soluzione comune alla questione della indicazione del candidato presidente. Mi hanno anticipato che ascolteranno con attenzione eventuali proposte degli alleati, pur convinti che la soluzione ottimale sarebbe quella di confermare subito il Presidente uscente che è in testa in tutti i sondaggi. Da parte nostra, per indicazione di Giorgia Meloni, non avanzeremo proposte alternative a Musumeci pronti a valutare però quelle degli alleati, specie se saranno chiare e univoche. In tal caso ci riserviamo di dare in tempi brevi la nostra risposta che, solo se positiva, consentirà di definire subito dopo un'intesa sulle altre posizioni di vertice». È quanto afferma Ignazio La Russa, senatore di Fdi, interpellato sulla situazione in Sicilia. Quanto a Raffaele Stancanelli, il cui nome era circolato con insistenza nei giorni scorsi, La Russa - rispondendo ad una domanda - spiega: «è mio amico e spero rimanga tale anche dopo che verrà ribadita la decisione di FdI di non essere disponibile ad avanzare alcuna nostra candidatura dopo l'impegno di Giorgia con Musumeci. Non vi è quindi alcun giudizio o veto su Stancanelli, che è un ottimo politico, come non vi è nei confronti di almeno altri tre nomi di FdI potenzialmente idonei al ruolo. Vi è invece esclusivamente la decisione di tenere fede lealmente alla posizione assunta convinti che, ancora oggi, Musumeci sarebbe la candidatura migliore se trovasse con le opportune intese l'adesione degli alleati».

La Lega mette in campo Minardo

«Per la candidatura alla Presidenza della Regione siciliana la nostra proposta non può che partire dall’indicazione del nostro segretario regionale Nino Minardo, il quale sta però valutando, insieme al partito, se proseguire nell’impegno politico a Roma». È la posizione espressa dalla Lega, secondo quanto apprende l’ANSA, al vertice del centrodestra in corso a Palermo per la scelta del candidato governatore alle regionali del 25 settembre. Nel caso in cui Minardo dovesse continuare nel suo impegno a Roma, il partito di Salvini indicherebbe quale proposta di candidatura quella di Alessandro Pagano, attuale vice capogruppo alla Camera dei deputati.

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