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Maratona sulla Finanziaria alla Regione, 900 emendamenti e venti di guerra

L'aula dell'Ars

Scatta oggi la maratona che porterà, entro giovedì mattina, all’approvazione della Finanziaria. Momento cruciale di questo scorcio finale della legislatura al quale il centrodestra arriva in un clima da guerriglia.Le tensioni fra l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché sulla leadership di Forza Italia avevano già creato tanta tensione. Poi ieri la pentola a pressione è esplosa dopo l’intervista in cui Micciché ha definito “fascista catanese” il presidente della Regione. Il quale a sua volta si è limitato a commentare con un serafico: “E’ stupefacente” che Micciché dica queste cose.E dunque in questo clima oggi si inizia a votare una manovra che presenta molte insidie. Il nodo da sciogliere è soprattutto la copertura di circa un miliardo di spese già previste ma congelate perché la Regione attende da Roma aiuti finanziari. Quasi la metà di questo budget dovrebbe arrivare entro giugno, almeno così ha assicurato l’assessore Armao. Ma per il resto Comuni, partecipate, enti regionali e precari rischiano di dover attendere oltre e dunque di veder bloccati parte dei loro finanziamenti annuali.Parallelamente si muove però una massa di 900 emendamenti con cui i deputati hanno sommerso il testo base del governo, aumenntando ovviamente a dismisura le proposte di spesa. Fra queste non mancano le stabilizzazioni nei Comuni e negli enti regionali, le nuove assunzioni nella partecipate, gli aiuti alle imprese. Ma ci sono pure tentativi di introdurre nuove sanatorie e di elargire finanziamenti a sigle collegate a partiti politici. Il vero test per maggioranza e governo sarà quindi questo: portare al traguardo una Finanziaria che non faccia sballare i conti e che, soprattutto, non abbia spese senza copertura.Si comincia a fine mattina e si prevede una no-stop fino a giovedì mattina.

Scioperano i lavoratori Asu

In sciopero da oggi e sino a mercoledì prossimo gli Asu in servizio negli enti pubblici e privati della Sicilia. Circa 5 mila lavoratori che rischiano di mettere in ginocchio alcuni uffici soprattutto dei Comuni siciliani. «E’ inaccettabile - dicono i sindaci di Ugl, Ale Ugl, Cobas-Codir, Confintesa e Usb - che la legge finanziaria in questi giorni in discussione all’Ars non preveda nessuna iniziativa per i lavoratori Asu siciliani». I sindacati contestano la mancata stabilizzazione. “E’ inaccettabile - aggiungo i rappresentanti dei lavoratori - che la politica si permetta di fare giochi di prestigio con le risorse già stanziate nella scorsa finanziaria per la stabilizzazione dei lavoratori. Pretendiamo chiarezza sulle risorse agli Asu. I soldi degli Asu non si toccano. Adesso con vergognosi e premeditati stratagemmi politici si vuol fare la stessa cosa. Noi non ci stiamo. Se vuole la politica regionale può dare risposte». «Nell’impossibilità di procedere alla stabilizzazione - sostengono - chiediamo che le risorse aggiuntive previste per il 2022 vengano utilizzate per garantire un’integrazione salariale che permetta ad ogni lavoratore di vivere più dignitosamente. Non si può pretendere che un lavoratore possa far fronte a tutte le necessità quotidiane con 600 euro mensili lavorando alla stessa stregua di un dipendente di ruolo e spesso sopperendo illegittimamente a croniche carenze di organico».

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