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Erasmo Palazzotto aderisce al Pd: "Riferimento per chi vuole difendere la democrazia"

Il deputato Erasmo Palazzotto, eletto alla Camera nella lista LeU, cambia casacca e aderisce al Partito Democratico. È stato lo stesso palermitano ad annunciarlo attraverso un post su Facebook e spiega anche la motivazione del passaggio: "Penso che sia rimasto l’unico spazio della politica in cui abbia senso far vivere le battaglie e i valori della Sinistra in questo Paese. Dopo il fallimento di LeU, l’ultimo generoso tentativo di dare vita a un soggetto autonomo e unitario a sinistra del PD, dobbiamo prendere atto che quello spazio politico ha esaurito la sua funzione storica".

"Lo dico con grande rispetto - prosegue - per chi milita ancora nelle organizzazioni che si collocano a Sinistra del PD ma con la consapevolezza che il frazionismo esasperato, la mancanza di generosità e di coraggio delle classi dirigenti e la personalizzazione di micro partiti in competizione tra loro, hanno determinato una enorme perdita di credibilità".

Palazzotto ricorda il passato che non rinnega: "Ho militato tutta la vita in piccole formazioni politiche che però coltivavano grandi ambizioni. Tra queste SEL è stata la più significativa, innovativa e anche l’ultima che ha creato una nuova classe dirigente. Grazie soprattutto alla generosità e alla capacità di visione di Nichi Vendola a cui va il mio ringraziamento per tutto quello che mi ha insegnato. Ma oggi il momento storico in cui viviamo, con la guerra e il nazionalismo che si ripresentano sul palcoscenico della Storia con una violenza che non avremmo mai immaginato, ci impone di trovare nuove strade per far vivere e riaffermare le ragioni della sinistra e la difesa degli interessi dei più deboli".

Palazzotto, che nel passato aveva in più occasioni accusato il Pd di aver assunto decisioni sbagliate, si è già calato nel ruolo di nuovo democratico e tesse le lodi di chi sta al vertice: "Il Partito Democratico, con Nicola Zingaretti prima e con Enrico Letta oggi, sta mettendo a valore il pluralismo culturale che lo contraddistingue e che spesso ne ha rappresentato un limite per definire l’identità di una sinistra moderna, capace di affrontare la complessità delle sfide che abbiamo davanti a noi e di proporsi come punto di riferimento per chi vuole difendere la democrazia. Le Agorà Democratiche sono uno strumento che serve proprio a questo, rappresentando allo stesso tempo un tentativo di affrontare i limiti imposti dalla crisi della rappresentanza e dei corpi intermedi che riguarda tutto il sistema politico europeo. Penso che ogni donna o uomo di Sinistra in Italia debba porsi il problema di come contribuire a questo lavoro. Lo dico sapendo quali sono le contraddizioni e la complessità di questa sfida ma ritenendo che sia l’unica che valga la pena accettare per chi crede ancora oggi che la politica abbia un senso quando si pone il tema di cambiare la condizione di vita reale delle persone.
L’alleanza tra le forze progressiste e dentro questa l’unità della sinistra politica sono oggi l’unica concreta possibilità di fare fronte alla crescita del nazionalismo e della destra".

"Nel PD - sottolinea - ritrovo molti amici e compagni con cui ho condiviso percorsi e battaglie importanti dentro le istituzioni. Penso a Pierfrancesco Majorino, Pietro Bartolo, Matteo Mauri, Lia Quartapelle, Massimiliano Smeriglio, Laura Boldrini, da cui mi ha diviso in questi anni solo una tessera di partito".

"Da domani - conclude - inizia una nuova sfida, una nuova storia che affronterò con la consapevolezza che ci sono solo alcune battaglie che non si perdono mai e sono quelle che decidi di non combattere".

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