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Draghi: lo stato di emergenza non sarà prorogato, scuole aperte e stop alle mascherine

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi

Lo stato di emergenza non sarà prorogato oltre il 31 marzo. Mario Draghi sceglie il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per annunciare il ritorno, graduale, alla normalità. Un palco che è anche il simbolo del lungo percorso che ha permesso di piegare verso il basso la curva epidemiologica: il comparto dello spettacolo dal vivo, infatti, è quello che più di tutti ha risentito di due anni di lotta al Covid. «Il governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento», spiega Draghi: «La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese. Voglio annunciare che è intenzione del governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo». Dal 31 marzo, dunque, non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate; le scuole resteranno sempre aperte per tutti con l’eliminazione delle quarantene da contatto; cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto e quello delle mascherine FFP2 in classe. Gradualità, invece, sull'eliminazione del green pass rafforzato, che non sarà più obbligatorio per le attività all’aperto tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. «Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto», spiega ancora il premier. Esultano le forze politiche, sia quelle del fonte della cautela, sia quelle che hanno fatto della fine delle restrizioni una cifra politica. Per Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera, si tratta di «un obiettivo che viene raggiunto grazie all’azione del Governo improntata alla massima prudenza e gradualità».

E, in questo, protagonista è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, come sottolinea Fornaro: «Se oggi possiamo guardare con fiducia alla cosiddetta fase due lo dobbiamo alla campagna di vaccinazione e a chi, come il ministro della Salute Roberto Speranza, ha sempre tenuto la barra dritta, non cedendo mai alla propaganda e non guardando mai a tornaconti elettorali». Per Giuseppe Conte si tratta di «un momento importante, che ci deve riempire di soddisfazione, è stata una strada sofferta, ma la prospettiva è quella del ripristino della normalità». Ora, per il leader M5s, occorre «definire con il governo un piano di alleggerimento delle misure». Il leader della Lega Matteo Salvini ringrazia Draghi «per aver confermato che lo stato d’emergenza non sarà prorogato» e parla di «una buona notizia per l’Italia fortemente auspicata dalla Lega, che si aggiunge ad altre scelte concrete come il recente decreto Energia. La Lega è al governo anche per suggerire decisioni di buonsenso come queste». Un tema, quello della fine dello stato di emergenza, di cui Salvini ha parlato anche con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante un faccia a faccia avuto oggi al Quirinale: «Abbiamo parlato di tante cose, della crisi Ucraina, della situazione economica, dell’inflazione, del costo dell’energia, dell’autonomia. E poi dello stato di emergenza». Per il segretario leghista e per il partito di Via Bellerio, «il 31 marzo può essere una grande festa di rinnovata libertà e normalità. So che all’interno del governo e dei gruppi parlamentari c'è discussione sulla gradualità del superamento delle restrizioni. Noi speriamo che si possa tornare alla normalità il prima possibile», aggiunge Salvini.

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