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Regione, Forza Italia rompe gli indugi: Micciché candidato

Gianfranco Miccichè

La riunione era nata per sancire la spaccatura interna a Forza Italia e la sfiducia di una parte dei deputati e degli assessori a Gianfranco Micciché. Ma è finita con il ricompattamento dei berlusconiani intorno al leader siciliano, al punto che un documento unitario candida lo stesso Micciché alla presidenza della Regione. In aperta sfida ormai a Nello Musumeci e a Fratelli d’Italia. Neppure citato, il partito della Meloni, nel comunicato con cui i forzisti lanciano il presidente dell’Ars nella corsa a Palazzo d’Orleans. Non è a Fratelli d’Italia che verrà chiesta l’alleanza.

“Forza Italia chiede a Gianfranco Micciché la disponibilità a candidarsi” è l’attacco di un comunicato siglato al termine di un vertice in cui erano presenti quasi tutti i deputati e gli assessori (assenti solo Marco Falcone e Gaetano Armao, i membri della giunta più vicini al governatore, e Stefano Pellegrino). La richiesta è sottoscritta dai parlamentari nazionali azzurri eletti in Sicilia: Urani Papatheu, Gabriella Giammanco, Stefania Prestigiacomo e Matilde Siracusano. Non c’era neppure Renato Schifani: “Non mi hanno invitato. E una riunione fatta in questo modo è una lesione della democrazia interna del partito".  E' il commento dell’ex presidente del Senato.

Il comunicato arriva dopo la nota di mercoledì sera in cui una parte degli assessori (gli stessi Falcone, Armao e Marco Zambuto) e gran parte dei deputati invitavano lo stesso Micciché a interrompere la guerra a Musumeci. Di cui, nei fatti, veniva auspicata la ricandidatura. Per questo motivo il comunicato di oggi pomeriggio apre una frattura enorme nel centrodestra, siciliano e nazionale. Perché è l’inizio ufficiale del derby con Musumeci e la Meloni. E perché sotto traccia vi si legge anche la volontà di rompere i poli tradizionali, vecchio pallino di Micciché confermato dagli ultimi incontri con il segretario del Pd Anthony Barbagallo: “Abbiamo riunito la segreteria regionale del Pd dieci giorni fa e abbiamo condiviso la necessità di allargare il campo - dice Barbagallo - Con Micciché ci parliamo e vediamo ogni giorno. Ci siamo visti ieri a pranzo, ci siamo visti l'altro ieri e ci vedremo anche oggi. Non rientra neppure nel campo delle indiscrezioni che c'e' un accordo Pd e Forza Italia, il tema è un altro: c'è una parte del centrodestra che si sta spaccando. E stiamo ragionando se ci sono compatibilità, il percorso è però difficile".

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