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Lo smacco sui grandi elettori, Musumeci: «Un'offesa alla Sicilia». Le opposizioni: «Si dimetta»

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, durante la seconda giornata degli "Stati generali lotta alle mafie", Milano, 24 novembre 2017.ANSA / MATTEO BAZZI

«La storia di questo Parlamento è caratterizzato da agguati, voltafaccia, intrighi orditi in ogni tempo contro presidenti e uomini di governo. Tutti metodi non edificanti, ma è quasi fisiologico nella logica dei rapporti tra maggioranze e opposizione per bocciare una iniziativa legislativa non condivisa. Quel pomeriggio però non si votava per un atto legislativo, ma si esprimeva un voto dal pregnante valore istituzionale, scevro da ogni risentimento di parte o personale. Quel voto ha costituito un’offesa non alla mia modesta persona, ma all’istituzione che la mia persona rappresenta». Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci intervenendo oggi (9 febbraio) a Sala d’Ercole. «Una pagina certo non bella - ha aggiunto - comprensibile quindi la mia profonda amarezza subito dopo quel voto e la mia ferma condanna verso gli autori che hanno agito con rancore e spirito di vendetta, forse a seguito di qualche mio no ad alcune loro richieste, che voglio specificare tutte di natura politica, ma da parte mia non ricevibili».

La coalizione resta compatta

Dopo il voto «anomalo», «la verifica con i vertici dei partiti della coalizione ha portato a un risultato: nessuno ha chiesto di sostituire la propria rappresentanza in Giunta e tutti hanno dichiarato ferma intenzione di continuare a lavorare in questo governo fino all’ultimo giorno di legislatura. Ne ho preso atto, con piacere, significa che quel voto non era frutto di scelte politiche legate alla volontà dei partiti». A dirlo il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci intervenendo nel corso della seduta dell’Ars. «Naturalmente la Giunta andava azzerata se il giorno dopo avessimo avuto l’esito delle forze politiche. Il Quirinale e tutto quello che ne è derivato - ha aggiunto - ci ha costretto però a non lasciare la Regione priva di un governo per due settimane. Da parte mia, quindi, non un gesto di sfiducia verso la squadra di assessori, ma di rispetto verso le forze politiche di centrodestra».

Gli interventi in agenda fino ad aprile

Musumeci ha scritto nella sua agenda fino ad aprile: la legge di stabilità e il bilancio 2022, il Pnrr e la nuova programmazione dei fondi Ue 2021-27. Lo ha detto il presidente della Regione rivolgendosi all’aula nel corso del suo intervento a sala d’Ercole per il dibattito sulla situazione politica nella maggiorana.

Le opposizioni: "Si dimetta"

Opposizioni al contrattacco in aula dopo l’intervento del governatore Nello Musumeci. «Presidente la verità è che lei ha fatto tutto da solo, e da solo si è cacciato nel baratro. SI dimetta, e torniamo al voto», ha detto il capogruppo del Misto, Danilo Lo Giudice di Sicilia Vera, il movimento di Cateno De Luca, che ha «prenotato» una sala di Palazzo dei Normanni per ufficialixzzare, martedì prossimo, in conferenza stampa la sua candidatura alla presidenza della Regione alle elezioni d’autunno. Anche Nuccio DI Paola, capogruppo del M5s, ha sollecitato Musumeci a dimettersi, mentre Claudio Fava (Centopassi) ed Anthony Barbagallo (Pd) hanno ricordato che il governatore, dopo l’esito del voto per i grandi elettori del Capo dello Stato, ha apostrofato i deputati come «scappati di casa, sciagurati e traditori».

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