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I sindaci siciliani in corteo a Roma: comuni al collasso, aiutateci

I sindaci hanno sfilato con la fascia tricolore

Manifestazione dei sindaci siciliani, promossa dall’Anci Sicilia, domani a Roma, per denunciare le «gravi difficoltà» in cui versano i due terzi delle amministrazioni e per chiedere al governo nazionale urgenti provvedimenti di carattere normativo e finanziario. Dati alla mano ad oggi, solamente 152 comuni su 391 hanno approvato il bilancio di previsione 2021-2023, appena 74 comuni hanno approvato il consuntivo 2020 e circa 100 comuni si trovano già in dissesto o sotto il piano di riequilibrio. Bisogna metterli subito in sicurezza, è la richiesta. E si tratta di sbloccare le assunzioni per mettere in condizione i Comuni di recuperare la capacità progettuale per utilizzare i fondi del Recovery Fund. Nelle piante organiche mancherebbero, infatti, circa 15 mila unità.
I 500 milioni inseriti nella manovra economica del governo nazionale, destinati agli enti dell’Isola, «sono somme - afferma Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che sarà in piazza - che stanno arrivando in ritardo e di cui gli altri Comuni italiani hanno già usufruito, è una delle contestazioni. E’ un atto dovuto, ma che di certo non servirà ad evitare il dissesto finanziario».

Interviene il primo cittadino del Comune di Lampedusa e Linosa, Totò Martello: «Ritengo doveroso esserci e manifestare, insieme con tanti altri sindaci della Sicilia, per chiedere al governo nazionale di modificare le norme che rischiano di indebolire ancora di più le nostre amministrazioni comunali e di avere pesanti ripercussioni sui servizi rivolti ai cittadini. Ci sono alcuni aspetti, ad iniziare da quello relativo ai meccanismi di riscossione delle tasse comunali ed alla possibilità di procedere con l’assunzione di personale per far fronte ai vuoti di organico, che devono essere valutati con la massima attenzione e sui quali è indispensabile la piena collaborazione tra lo Stato e la Regione siciliana». La sua presenza alla manifestazione di Roma, «vuole anche contribuire a rappresentare le istanze delle isole minori, che hanno necessità specifiche per le quali è necessario un intervento mirato da parte del governo nazionale. Inoltre - conclude Martello - da sindaco un’isola di frontiera costantemente interessata dal fenomeno dei flussi migratori, intendo ribadire la necessità che il governo nazionale predisponga misure concrete a sostegno della mia comunità che non ha mai fatto venir meno il proprio impegno per l’accoglienza umanitaria».
«Condividiamo e sosteniamo le ragioni che hanno portato i sindaci siciliani a sottoscrivere un appello rivolto al governo nazionale ed al governo regionale con il quale ribadiscono la necessità di approvare in tempi brevi le modifiche normative relative all’abbattimento del 50% degli accantonamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità, all’assunzione di figure professionali qualificate ed alle nuove previsioni degli accordi tra Stato e Regione per compensare i mancati incassi dei crediti dovuti alle difficoltà del sistema di riscossione regionale», dice Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all’Ars, per il quale «tutto questo richiede l’impegno del governo nazionale e del governo regionale. In particolare il governo Musumeci deve provvedere rapidamente a proporre, d’intesa con lo Stato, le modifiche normative necessarie ad adeguare le indennità spettanti agli amministratori locali dei Comuni siciliani a quelle previste nel resto d’Italia».

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