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Concerto Primo Maggio, Fedez a Salvini: "Ci vado gratis, il suo partito ci è costato 49 milioni"

Ogni anno il concertone del primo maggio è foriero di polemiche. Questa volta ad alimentare il dibattito è il cantante Fedez che sui social denuncia come il suo intervento sia stato sottoposto ad approvazione. Da settimane il rapper sostiene il Ddl Zan, con continui battibecchi con la Lega e Salvini e quando questo ha sottolineato che il concerto costa agli italiani circa 500.000 euro, il rapper non ha tardato a dire la sua: «Ci vado gratis, il suo partito ci è costato 49 milioni».

«È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione purtroppo che non c'è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio».

Già la Lega in un comunicato aveva messo le mani avanti: «Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento». «Questo comunicato prima ancora che io salga sul palco è da brividi. Un artista può esprimere liberamente le sue idee su un palco? O deve passare al vaglio della politica?», è la replica dell’artista.

«Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro» Così in un tweet Fedez ha risposto a Salvini che ha ricordato come «Il concertone» costi circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, attraverso la Rai, quindi i comizi «de sinistra» sarebbero fuori luogo. «Io vado al concertone a gratis - scrive Fedez - e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uomo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici».

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