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Le Regioni contro il coprifuoco, Gelmini: "Non resterà fino al 31 luglio, il decreto non lo impone"

Maria Stella Gelmini

Riflettori accesi sul coprifuoco alle 22, ma anche sulla scuola. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha deciso di inviare una lettera al Presidente del Consiglio per sottoporre alla sua attenzione le proposte prioritarie - tra queste la modifica del coprifuoco e della percentuale di presenze a scuola - rispetto alle misure in via di adozione con il prossimo Decreto Legge, dando la disponibilità per un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento. La decisione è maturato dopo il vertice tra i governatori, che si è svolto nel pomeriggio.

Sul coprifuoco, intanto arriva un chiarimento di Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie: «Il fatto che nel testo del decreto varato ieri non sia stato riprogrammato il coprifuoco, non significa che durerà fino al 31 luglio. Questa è una lettura distorta del provvedimento che abbiamo preso», ha detto durante la registrazione di «Iceberg», in onda stasera su Telelombardia.

«Sappiamo che - se non faremo errori e se i comportamenti saranno responsabili - i dati dei contagi, dell’occupazione delle terapie intensive, dei decessi, continueranno a migliorare. E in aggiunta a questo abbiamo cominciato a correre con la campagna vaccinale e nei prossimi giorni accelereremo ancora. Quindi io sono assolutamente certa che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al dl, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco», ha concluso Gelmini.

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