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Spostamenti tra Regioni, cosa cambia dopo il 15 febbraio e chi decide? Tutti i dubbi e le ipotesi

Il 15 febbraio è una data cruciale per gli spostamenti. Scadrà infatti quel giorno il divieto di muoversi da una regione a un'altra anche in zona gialla. Arriverà dunque la proroga allo stop o verrà invece abolito? Il tempo stringe ma non c'è ancora una risposta.

Non è neppure chiaro chi dovrà decidere, se il nuovo governo, qualora nasca entro la settimana, o il governo Conte che è ancora in carica per gli affari correnti e in teoria potrebbe firmare l'ultimo provvedimento.

Per l'eventuale proroga serve un decreto legge, non basta un dpcm o un'ordinanza del ministro della Salute. E secondo diverse fonti governative, è più probabile che il governo Conte lasci la patata bollente al nuovo esecutivo sempre che non si allunghino i tempi per la sua formazione.

Nelle prossime ore, intanto, le Regioni proveranno a prendere una posizione unanime: "Domani terremo una Conferenza e a brevi manu, tra l'altro, daremo un parere formale e informale - perchè comunque va data una valutazione - sul tema dello spostamento tra le regioni", ha riferito il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Il quale ha commentato positivamente i primi contatti avuti con il premier incaricato, con cui oggi hanno avuto un confronto. "Non era né dovuto, né scontato che un presidente incaricato decidesse di confrontarsi con le autonomie locali prima della formazione del Governo e del relativo programma. Un'innovazione estremamente positiva". Tre le questioni poste dalle Regioni: "Massimo impegno nel contrasto della pandemia, accelerazione della campagna vaccinale e un impiego efficace e tempestivo delle risorse europee per risollevare il Paese. Su questi fronti - ha ribadito Bonaccini - gli ho assicurato piena collaborazione delle Regioni".

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