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Ispettori negli ospedali siciliani, ok il numero di posti letto ma pochi medici e attrezzature

Il numero dei posti letto in terapia intensiva, negli ospedali siciliani, sarebbe corretto. È quanto emergerebbe, come riporta Giacinto Pipitone in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, dopo i controlli da parte degli ispettori inviati in Sicilia. Gli esperti avevano il compito di verificare se i numeri comunicati dalla Regione al ministero, e sulla base dei quali viene deciso se assegnare il livello di rischio rosso o arancione, erano esatti. I dubbi di Pd, Claudio Fava e dei grillini erano nati dall’audio in cui il 4 novembre il dirigente dell’assessorato Mario La Rocca, andava in pressing sui manager per accelerare il caricamento dei dati sui posti letto ed evitare di finire in zona rossa.

Emergerebbero, invece, altre anomali ovvero il numero di medici necessari a rendere realmente operativi i posti letto e le attrezzature in funzione. Dubbi ci sarebbero anche sulla organizzazione del sistema. Le problematiche, non ancora ufficiali, riguarderebbero l’ospedale di Enna, quello di Petralia (che solo mercoledì ha completato i lavori per attivare tutti i 40 posti previsti), quello di Barcellona e il Policlinico di Messina. Il manager di Enna, Francesco Iudica, però ieri ha provato ad allontanare i sospetti dal suo ospedale.

I Nas, che hanno collaborato con gli ispettori, ancora ieri erano in missione negli ospedali siciliani. Solo i funzionari ministeriali sono rientrati a Roma dopo due giorni nei quali hanno visitato il San Marco e il Garibaldi Nesima di Catania, l’Umberto I di Enna, il Civico e il Cervello di Palermo, il nosocomio di Partinico e quello di Petralia più il Sant’Elia di Caltanissetta e vari poli nel Messinese.

L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola

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