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Coronavirus, in Sicilia esplode lo scontro sui posti letto: arrivano ispettori e Nas per verificare i numeri della Regione

Nel pieno della seconda ondata in Sicilia esplode la guerra sui posti letto, sui dati veri o presunti. Numeri che secondo alcuni sindacati non corrisponderebbero alla realtà, dati che invece la Regione rivendica come veritieri. E nel frattempo il ministero della Salute ha disposto l'invio di personale tecnico e agenti dei carabinieri del Nas in Sicilia per verificare la disponibilità di posti letto ospedalieri e di terapia intensiva, come richiesto anche dall'assessore alla Sanità Ruggero Razza.

Lo scontro sindacale, che in poche ore ha coinvolto anche la politica, parte dal messaggio inviato il 4 novembre ai manager di ospedali e Asp dal dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca. Il superburocrate ha chiesto in modo deciso il rispetto del piano e l'attivazione dei posti letto in terapia intensiva per evitare che la Sicilia diventasse zona rossa. Una strigliata, un richiamo a raggiungere la disponibilità prefissata.

E ora su quei numeri che la Regione ha certificato, si apre una battaglia. Il Cimo, sindacato dei medici ospedalieri, non li reputa veritieri, ma simili perplessità arrivano da un report curato dal comparto Medici della Fp-Cgil regionale.

E lo scontro diventa politico. Interviene il presidente dell'Antimafia regionale, Claudio Fava: "I siciliani hanno il diritto di sapere quanti sono i posti letto realmente disponibili nelle strutture sanitarie dell'isola. Alle ricognizioni effettuate dai sindacati, dalle quali emerge il sostanziale scostamento tra i posti indicati sulla carta e quelli realmente operativi - commenta - si aggiunge oggi la notizia di pressanti e pesanti sollecitazioni dell'assessorato regionale verso le strutture sanitarie a 'caricare' i dati sui posti letto".

I cinquestelle, con una nota dei deputati regionali componenti della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca chiedono le dimissioni di Razza e La Rocca: "Mercoledì si discuterà la mozione di censura nei confronti di Razza, che insieme a Mario La Rocca farebbe meglio a dimettersi oggi stesso. È una questione di dignità". E interviene anche il vice ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri: "Il governo centrale per prendere decisioni corrette, chiaramente necessita di dati corretti, ma forse in Sicilia alla politica che ci governa importa solo il 'colore' per continuare a fare propaganda".

I deputati del Pd all'Ars chiedono accertamenti. "È necessario - dicono - accertare la verità e verificare la correttezza dei dati e dei numeri relativi alla gestione dell'emergenza Covid in Sicilia ed in particolare del numero di posti letto di terapia intensiva realmente disponibili ed operativi comunicati dalla Regione a Roma". E chiedono a Musumeci di revocare "prontamente il dirigente generale Mario La Rocca e l'assessore alla Salute Ruggero Razza, cui è totalmente ascrivibile la responsabilità politica dei comportamenti del predetto dirigente".

L'assessore regionale Ruggero Razza, intanto, questa mattina ha rivendicato la regolarità dei numeri nel corso di una conferenza stampa: "Noi abbiamo allineato i dati - dice - . Ho chiesto alla Società italiana di anestesia e rianimazione di certificare semplicemente la realtà, che ciò che è scritto sulle nostre piattaforme è vero ed è in linea con i parametri ministeriali. Se poi il direttore generale del mio assessorato, in maniera un po' forte, ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, io penso che abbia fatto il suo dovere".  E ha aggiunto: "Ho chiesto al ministero, d'intesa con il presidente della Regione, di verificare un po' i dati perché noi abbiamo il dovere di trasmettere verità ai cittadini. Il lavoro che si fa nelle strutture ospedaliere è un lavoro enorme".

Anche La Rocca risponde agli attacchi: "Tutti i dati caricati sulla piattaforma Gecos della Regione siciliana sono veritieri, tutti i posti disponibili. Una diversa azione costituirebbe reato. Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi. Ma basta sciacallaggi e notizie tra il detto e non detto, che hanno la sola funzione di allarmare inutilmente la pubblica opinione".

A difesa dell'azione del governo regionale interviene Antonello Giarratano, presidente Siaarti e componente del Comitato tecnico scientifico della Regione: "Senza entrare nel merito dei criteri previsti dal ministero per identificare i posti letto di area critica intensiva, a noi nel Cts risultano sicuramente operativi in Sicilia, e dedicati ai pazienti Covid19, 344 posti letto intensivi quindi con ventilatore, monitoraggi, sistemi infusionali e specialista in anestesia e rianimazione dedicati, di cui 242 occupati alle 10 di stamattina". E sottolinea: "Il dato dei posti letto intensivi occupati da pazienti Covid 19 è in linea con i dati che sono in nostro possesso della rete nazionale Siaarti - aggiunge - La programmazione prevede di raggiungere il 30 novembre 416 posti letto che il Cts ha approvato , sempre nella convinzione che le necessarie attuali restrizioni appiattiscano la curva di crescita del contagio".

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