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Coronavirus e scuola, Conte: "Didattica in presenza a rischio"

Il premier Giuseppe Conte

"La curva sta subendo una impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza, alcuni presidenti di regione lo hanno fatto, non è il nostro obiettivo, noi continuiamo a difendere fino alla fine la didattica in presenza. Ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute de tessuto economico". Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, al Festival de Il Foglio.

"A primavera inoltrata confidiamo di essere venuti completamente a capo di questa situazione complessa - ha detto -. Abbiamo adottato un quadro di misure restrittive, ma nel frattempo a livello regionale ci sono i Governatori che stanno adottando misure ancora più restrittive. Stiamo esaminando e lavorando con gli esperti per decidere se intervenire ancora. A preoccupare è l'impennata della curva dei contagi e la seconda ondata, che ci aspettavamo perchè abbiamo continuato a investire su scuola e sanità chiedendo una proroga dell’emergenza. Il Governo ha continuato a lavorare - ha sottolineato - perchè sapevamo che con l’autunno poteva tornare una nuova ondata, ma non abbiamo la palla di vetro".

Lezioni in presenza fino alla seconda media e didattica a distanza dalla terza media a tutte le scuole superiori. È questa la mediazione a cui si sta lavorando nel governo e in maggioranza, a quanto si apprende, dopo il braccio di ferro dei giorni scorsi sulle nuove misure anti-covid per la scuola. L’ipotesi, riferiscono alcuni partecipanti alla riunione di governo di oggi pomeriggio, sarebbe stata avanzata dallo stesso premier e offerta al confronto con i ministri.

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