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Nuovo Dpcm, le Regioni: "Stretta mirata sulla movida, niente stop a parrucchieri e palestre"

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Si è svolta una riunione tra governo e Regioni in vista del nuovo dpcm sulle misure anticontagio da Covid. Si andrebbe verso una "stretta alla movida, ma localizzata": questa una delle proposte delle Regioni, le quali si sono anche dette contrarie a una possibile misura restrittiva sulla chiusura delle palestre. È quanto si apprende al termine del vertice. Conte riunisce alle 16 i capi delegazione sul nuovo dpcm sul Covid. Il premier, tra le 19 e le 20, terrà una conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il dpcm con le nuove misure anti-covid.

Per locali e pub le Regioni propongono di "valutare una misura che consenta dalle ore 18 il solo consumo al tavolo". L'orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe quindi essere applicato sono in alcuni quartieri di quelle città o Comuni dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Su questa proposta ci sarebbe il parere favorevole di gran parte del Governo e delle stesse Regioni.

"Abbiamo chiesto di non intervenire penalizzando ulteriormente i locali pubblici con altre riduzioni di orario", riferisce Giovanni Toti vice Presidente della Conferenza delle Regioni, che in loro rappresentanza chiede al governo "più didattica a distanza a rotazione per i ragazzi degli ultimi anni. Per alleggerire i mezzi serve anche scaglionare ingressi nelle scuole e nei luoghi di lavoro".

Non ci sarà una riduzione della quota di riempimento dei mezzi di trasporto locali, ma l'adozione di altre misure: l'ingresso scaglionato per le scuole superiori, orari differenziati per i lavoratori e un maggior ricorso allo smart working rispetto al 50% attuale. Con le aziende si è poi concordato un maggior controllo sulle banchine delle metropolitane per agevolare i flussi di salita e discesa. Sono queste le indicazioni che la ministra dei Trasporti Paola De Micheli.

"Su scuola, università e trasporti le proposte di Regioni ed enti locali sono di buon senso", ha detto il ministro Boccia. "La scuola in presenza è fondamentale per tutti"ha ribadito la Ministra Lucia Azzolina. Le università sono luoghi sicuri, la didattica è già al 50% a distanza, le lezioni sono controllate, con uso della mascherina e distanziamento, tutto è stato programmato con protocolli specifici e la massima attenzione, è impossibile fare di più all'università, è la posizione del ministro dell'Università Gaetano Manfredi.

"La scuola deve rimanere aperta, è una priorità di questo paese assieme al lavoro", ha rassicurato Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico.

"Sono convinto che lo sport sia un motore di ripartenza ed ecco perché in queste ore ci stiamo battendo affinché, in sicurezza e nel rispetto di protocollo rigidi, lo sport possa continuare il più possibile". Così il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Al ministro hanno fatto appello i centri sportivi. Interviene anche Giovanni Malagò: "Nessuna decisione avventata sullo sport: l'eventualità paventata di chiusura di tutte i campionati e le attività organizzate dall'associazionismo sportivo va in contrasto con i protocolli approvati dal Cts d'intesa col Ministero", afferma il presidente del CONI.

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