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Migranti, Musumeci: "A Lampedusa oltre 1.000". Il governo: "Intensificati i trasferimenti"

È sempre più allarme migranti in Sicilia. "Altri 30 sbarchi a Lampedusa. Nell’hotspot sono di nuovo più di mille: seicento in sole 48 ore. Se la mia ordinanza non fosse stata sospesa, oggi avremmo una realtà molto diversa". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sui nuovi arrivi nell’isola.

"Ma il governo centrale - osserva il governatore su Facebook - dice che è sua la responsabilità. E allora? Perché non interviene? Ha già coinvolto Bruxelles? Stanno organizzando la ricollocazione dei migranti negli altri Stati europei? Il ministro Lamorgese aveva detto che avrebbero avviato il ponte-aereo dal 10 agosto: qualcuno ne ha notizia? Roma sta richiedendo un porto non italiano per la Ocean Viking? Insomma, se ci tengono così tanto alle loro competenze... Dovrebbero fare qualcosa! Anzi, avrebbero dovuto farla per tempo, già a gennaio. Invece, silenzio assordante".

"Tanto, a pagare tutto questo peso da un decennio è sempre e solo la Sicilia e per prima Lampedusa. Martedì su quell'Isoletta - conferma Musumeci - arriverà la nostra task force per verificare le condizioni sanitarie dell’hotspot. E saranno adottati gli eventuali provvedimenti conseguenti. Con una istruttoria che ha già evidenziato come nessuno abbia previsto gli interventi strutturali per la prevenzione dal contagio già a fine marzo! Dimenticavo - chiosa il governatore della Sicilia - sulla spiaggia di Agrigento hanno ritrovato un barchino. Nessuno a bordo. Sempre per la storia che la condizione di emergenza sanitaria e di pubblica sicurezza è solo una mia suggestione!".

Il Viminale, nel frattempo, fa presente alcuni dati. Per garantire la sicurezza sotto il profilo sanitario anche delle comunità locali, il Viminale - informano fonti del ministero - ha sempre sottoposto "ad un attento screening sanitario" tutti i migranti sbarcati in Sicilia.

Dopo aver inizialmente previsto il test sierologico, dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l’esame rinofaringeo, con un valutazione immediata del prelievo. In particolare, in Sicilia, dall’1 giugno sono stati effettuati 6.371 tamponi ai migranti sbarcati, per una percentuale di positivi pari al 3,98%.

Inoltre, in ragione del maggior impatto dei flussi che sopporta la Sicilia, sono stati intensificati, fin da maggio, al termine del lockdown, i trasferimenti di migranti verso altre regioni italiane. In particolare, a partire da giugno scorso, sono stati trasferiti dalla Sicilia 4.086 migranti.

La redistribuzione sul territorio nazionale è avvenuta all'esito dello screening sanitario. Infine, in relazione alle maggiori esigenze di vigilanza dei centri per migranti, in Sicilia sono attualmente impiegati 979 militari della "Operazione strade sicure", 400 inviati nel solo mese di agosto.

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