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Migranti, l'attacco di Musumeci: "Il Governo usa magistrati amici per fermarmi ma vado avanti"

«Il governo ha impugnato la nostra ordinanza. Lo ha fatto al Tar con un magistrato che non appare al di sopra di ogni sospetto. Secondo una 'malalinguà è stato consulente di Zingaretti che è il capo del partito più importate al governo. Abbiamo denunciato una amara realtà e di fronte a questa denuncia il governo nazionale fa finta di non capire e utilizza magistrati compiacenti». E’ l’accusa del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, il giorno dopo la sospensiva, da parte del Tar di Palermo, della sua ordinanza che disponeva lo sgombero di hotspot e centri di accoglienza.

«Noi andiamo avanti, naturalmente avverte Musumeci - perchè al di là dei bizantinismi giuridici, siamo convinti di essere dalla parte della ragione. Stiamo combattendo - aggiunge - una battaglia di civiltà a difesa della salute di chi si trova in Sicilia, non solo dei siciliani, ma anche di quei migranti che vengono trattati da oggetto di speculazioni. Noi andiamo avanti, stiano tranquilli, non ci fermiamo. «Roma lo sappia. Se ne sono capaci, vincano questa battaglia, ma vincano con la forza della ragione, non con la ragione della forza».

Nel frattempo, ha già fatto sapere il governatore - proseguono gli accessi e le verifiche della task force regionale: martedì mattina sarà a Lampedusa e nei giorni successivi saranno «verificati accuratamente» gli oltre 40 centri di accoglienza che sono censiti in Sicilia.

Hanno «già superato il limite di una critica tecnica nel merito, giuridica, e assunto toni inaccettabili e da rispedire al mittente» le dichiarazioni del presidente della Sicilia, Nello Musumeci, contro il decreto del Tar di Palermo che ha sospeso l’ordinanza sui centri per i migranti. Lo afferma in una nota l’Associazione nazionale dei magistrati amministrativi che difende l’operato della giudice Maria Cristina Quiligotti. Per Fabio Mattei, presidente Anma, attaccare personalmente un giudice per una decisione non
condivisa, mettere in discussione la sua autonomia è grave, perché così si contesta alla base l’indipendenza stessa della giustizia.

«La dottoressa Quiligotti - continua il presidente Anma - è una servitrice dello Stato, ed è stata in passato consulente giuridica e tecnica in modo trasversale, anche del ministro della Lega Calderoli, per fare un solo esempio, come spesso succede ai magistrati che offrono la loro scienza e conoscenza per il buon funzionamento della pubblica amministrazione».

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