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Coronavirus, in Sicilia un positivo su 3 è migrante. Razza: "I nostri guai arrivano da fuori, non ci saranno altre restrizioni"

L'assessore Ruggero Razza a Lampedusa

Garantisce che non sono previste misure più restrittive in Sicilia e rassicura sull'andamento del contagio da Coronavirus in Sicilia. "I nostri guai arrivano solo da fuori. In Sicilia il sistema di prevenzione sta funzionando", dice l'assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza in un'intervista di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola.

Sul tavolo dell’assessore è arrivato ieri il report su quanto accaduto in Sicilia dal 4 maggio a Ferragosto. E induce l’assessore all’ottimismo: "Durante il picco di aprile i positivi che poi finivano ricoverati in ospedale erano il 30% mediamente, oggi siamo intorno al 10%. Vuol dire che siamo in grado di intercettare i contagiati in tempo, evitando che contagino a loro volta e che si aggravino le loro condizioni di salute prima di intervenire con le cure". Dunque per Razza serve solo il rispetto delle regole.

"Degli attuali 722 positivi ben 241 sono migranti sbarcati sulle nostre coste. In più ci sono 54 persone arrivate da Malta, uno dei centri più a rischio, e altre 40 persone rientrate da varie mete estere. In pratica, i positivi non sono siciliani. Si può dire che i guai per noi arrivano da fuori. I casi di siciliani che hanno contratto il virus qui sono la minima parte".

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