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Coronavirus, stretta su discoteche e spiagge a Ferragosto: ma è scontro tra Regioni e Governo

Misure più stringenti in vista di Ferragosto soprattutto in spiagge, stabilimenti balneari e discoteche. Ma si dividono le Regioni: una buona metà dice no a divieti e controlli.

In piena estate, e con i contagi in netta risalita, con diversi focolai dopo i rientri dalle vacanze e la movida selvaggia, il governo tenta di arginare l'avanzata del Covid. In un incontro con i governatori, il ministro Speranza ha presentato un’ordinanza che prevede il tampone rapido per chi torna da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e il divieto di ingresso e transito dalla Colombia.

Le preoccupazioni ora però riguardano anche le località turistiche italiane e i luoghi di divertimento dei giovani: l’obiettivo infatti è quello di evitare gli assembramenti fuori dai locali e fare in modo che misure come il distanziamento vengano rispettate, attraverso "maggiori controlli e vigilanza massima".

E nonostante il pressing dell’esecutivo, molte Regioni resistono rinviando l'argomento alle prossime ore mentre altre anticipano la linea dell’esecutivo con nuove ordinanze. Tra queste, la Sicilia con le ordinanze firmate dal presidente della Regione Nello Musumeci con strette sulle discoteche, ingressi limitati nei locali ma anche con tamponi e quarantena per chi rientra da Grecia, Spagna e Malta.

Emblematico anche il caso della Toscana, che prevede almeno due metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo, conteggio degli ingressi obbligatorio così come la registrazione ogni accesso e un registro delle presenze per almeno 14 giorni.

Al contrario, in Sardegna le discoteche all’aperto restano aperte mentre la Puglia, con le località del Salento zeppe di ragazzini, annuncia più controlli. Ma sui controlli serrati il capo della Polizia, Franco Gabrielli si dice non favorevole e fa leva sulla responsabilità dei singoli: se le forze di polizia avviassero «un’attività di controllo massivo» ad esempio sulle discoteche, ragiona, «gli effetti sarebbero devastanti» anche per «la ripresa delle attività economiche».

Per questo sul tema della prevenzione «mai come in questo momento esiste un tema di responsabilità personale». Appelli e provvedimenti arrivano alla luce dei recenti cluster in tutto il Paese, che spingono verso l’impennata i contagi in Italia: sono 481 i nuovi casi registrati in un giorno. Complessivamente sono 251.713 le persone che hanno contratto il virus. Ed è in aumento anche il numero delle vittime: 10 in più che portano il totale a 35.225.

In lieve rialzo anche i ricoveri in terapia intensiva, ora a quota 53. E alcune Regioni già prevedono un rialzo dell’Rt. «Nel Lazio è a 0,99 ma salirà per i casi di rientro», dice l’assessore alla Sanità. Ma arrivano le contromisure. Il ministero della Salute è pronto ad arginare i casi emersi dopo il ritorno di comitive di giovani dalla villeggiatura all’estero con la richiesta di certificazione di un test negativo fatto nelle ultime 72 ore oppure l’obbligo di tampone entro 48 ore dal rientro in Italia.

Alla nuova ordinanza, che segue quella simile già introdotta in alcune Regioni, dovrà adeguarsi chi arriva da Spagna, Croazia,Malta, Grecia. Il documento prevede anche la possibilità di svolgere in aeroporto, ove possibile e in via sperimentale, un test antigene.

Ma potrebbe non bastare. I ministri di Salute, Autonomie e Sviluppo pensano ad un irrigidimento dei controlli, e non sarebbero da escludere al momento nuovi provvedimenti per sale da ballo, locali all’aperto e stabilimenti che di sera diventano discoteche, sollecitando ai governatori un supplemento di riflessione e una limitazione delle deroghe, anche in vista del Ferragosto.

Tra le maggiori resistenze, quelle della Sardegna: con un’ordinanza Christian Solinas firma un’ordinanza per tenere aperti i locali notturni motivando la scelta con l’"attuale situazione epidemiologica del contagio da Covid-19 nel territorio sardo». Diversa la posizione del governatore pugliese Michele Emiliano, per il quale «la questione delle discoteche è nazionale, non solo regionale», ma «io per primo - dice - voglio introdurre ulteriori misure di prevenzione».

Ma in queste ore aumentano i focolai legati alla movida estiva dove e sale il timore per vere "bombe" epidemiologiche: sono al momento 550 i giovani, tra cui molti provenienti da fuori Toscana e dalla zona di Firenze, che hanno segnalato alla Asl di essere stati alla discoteca di Pietrasanta (Lucca) 'Seven apples' nella notte tra l’8 e il 9 agosto scorsi, quando nel locale era presente anche una ragazza di Pisa risultata positiva al Covid e che era tornata da una vacanza all’estero. A Riccione, invece, i carabinieri hanno chiuso l’Hakuna Matata, ristorante e locale sulla spiaggia del Marano di Riccione. Dopo la segnalazione, arrivata da alcuni clienti, i militari hanno 'sorpresò assembramenti in pista.

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