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L'Ars respinge la mozione di sfiducia, Musumeci: "Strumentale e pretestuosa"

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci

Con 36 voti contrari e 24 a favore, l'Ars ha respinto la mozione di sfiducia al Presidente della Regione Nello Musumeci, presentata dal Movimento 5 Stelle e sostenuta in aula anche dal Pd. Nel pomeriggio di oggi la discussione all'Ars. Erano 60 i deputati presenti in Aula al momento della votazione. Tra loro anche lo stesso Musumeci che ha definito la mozione "strumentale e pretestuosa".

A votare la mozione sono stati anche Claudio Fava, iscritto al gruppo Misto, e Valentina Palmeri capogruppo di Attiva Sicilia. Non hanno partecipato al voto gli altri quattro parlamentari di Attiva Sicilia, ed i parlamentari del gruppo Italia Viva.

A motivare la mozione, Giorgio Pasqua, capogruppo del M5S - "In due anni e mezzo - ha detto intervenendo in Aula - non avete governato, presidente lei non regge il timone di questa nave in tempesta per portare la Sicilia verso un porto sicuro. Due anni e mezzo di problemi affrontati nel modo peggiore. Del suo promesso e non mantenuto programma di riforme non avete realizzato alcunchè".

"In due anni e mezzo non una riforma degna di questo nome. Lasci ora, presidente prima che per i siciliani sia troppo tardi". Così Giorgio Pasqua, ha chiuso il suo intervento durato oltre 20 minuti, nel quale ha illustrato la mozione di sfiducia presentata dal Gruppo del Movimento Cinque Stelle nei confronti del presidente della Regione, Nello Musumeci.

Intervenuto in merito anche il Governatore Musumeci. "Una mozione priva di serie motivazioni politiche - ha detto - e quindi strumentale e pretestuosa come è stato più volte detto in questo dibattito che ho seguito con grande attenzione". "Una mozione che serve - ha aggiunto - solo per testimoniare l'esistenza in vita del gruppo che l’ha presentata".

"La mozione di sfiducia - ha continuato il presidente - rientra nel diritto dei parlamentari, ma molti dei temi sollevati erano già stati chiariti dal sottoscritto nel dibattito di appena pochi giorni fa sull'attività di metà legislatura. Oltretutto questa mozione, evidentemente, non ha convinto neppure tutti i deputati che l’hanno presentata tanto è vero che alla vigilia del voto quattro deputati del Movimento 5 Stelle mi hanno rappresentato il loro imbarazzo, mi hanno detto che non sarebbero voluti arrivare alla presentazione della mozione, ma l'avrebbero ugualmente votata".

"Voglio rassicurare i quattro deputati del Movimento Cinque Stelle che alla vigilia del voto mi hanno fatto arrivare il loro imbarazzo dicendo: 'io ero tra quelli che non avrebbero mai voluto che si arrivasse alla mozione di sfiducia ma devo esserci e devo votarla", ha detto, aggiungendo però che non avrebbe mai rivelato il nome dei tre uomini e una donna autori della "confessione".

Prima della votazione Musumeci ha ribadito di aver più volte sollecitato le forze di opposizione ad un dialogo costruttivo, ed ha chiesto di essere giudicato per il suo operato alla fine dei cinque anni di legislatura.

Sul tavolo della discussione anche la controversa nomina di Alberto Samonà ad assessore ai Beni Culturali. "Il veto sulla nomina di un assessore è una cosa molto pericolosa sul piano del confronto democratico", ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. "Il capogruppo del M5s - ha aggiunto - ha voluto giustificare la nomina di Alberto Samonà, siciliano e di Palermo, dicendo che ho avuto l’ardire di nominare un assessore che appartiene alla Lega, partito politico che che schernisce e offende il popolo italiano e il cui linguaggio si fonda su paura, odio e separatismo".

Il governatore si è poi rivolto al capogruppo del M5s all’Ars: "Deputato Pasqua - ha continuato Musumeci - le chiedo di avere rispetto per intelligenza del popolo siciliano. Il m5s questo partito che è la Lega lo ha portato al Governo della nazione, gli ha affidato il ministero dell’Agricoltura e la guida delle forze di polizia della nazione. Ho il diritto per legge di nominare gli assessori che ritengo essere legati a me da un vincolo di fiducia e che abbiano competenza. Non accetto veti da nessuno".

Nei giorni scorsi i rappresentanti delle raffinerie e i sindacati avevano chiesto chiarezza sul piano della qualità dell’aria della Regione che introduce misure più restrittive per le emissioni nell’aria. "Il piano dell’aria è restrittivo? - ha detto Musumeci durante il suo intervento - Siamo favorevoli ad apertura di un confronto per capire dove possiamo arrivare e, se saremo compatibili con le indicazioni del ministero dell’ambiente, saremo i primi a modificarlo".

Il piano, ha aggiunto "mette ordine in un settore di cui tanto si è parlato perchè riteniamo che tanti siano i silenti a libro paga". Domani è previsto un incontro all’assessorato al Territorio convocato dall’assessore Toto Cordaro.

“Una mozione errata nella forma e carente. Presentata con la convinzione che non avrebbe sortito alcun effetto - afferma il gruppo di Attiva Sicilia - . La critica a Musumeci ci sta tutta ed è riassumibile nel non avere voluto cambiare le radici del male, ma in questo istante è solo operazione di marketing per un pugno di like. Ciò nonostante, noi siamo opposizione e quindi abbiamo votato a favore della sfiducia ma con un gesto simbolico espresso dalla presidente Valentina Palmeri. Abbiamo voluto smascherare questa pantomima. Soltanto pensare di far cadere il governo in questo delicato momento di crisi economica significa aver perso il contatto con la realtà e cioè dalle vere necessità di cittadini e imprenditori, ma così non va per niente, bisogna cambiare rotta”.

"Priva di contenuti politici e concepita dal M5S per rifarsi una verginità, la mozione di sfiducia contro il governatore Musumeci è stata pretestuosa e strumentale, una palese perdita di tempo con una solenne
bocciatura di chi l’ha proposta". Così Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di Diventerà Bellissima, ha definito la mozione di sfiducia al governo Musumeci bocciata oggi all’Ars.

La prima di una lunga serie di dichiarazioni di sostenitori e detrattori del presidente della Regione seguite al voto.
"Uno strumento democratico e quindi legittimo è stato svilito e trasformato in questo caso in un attacco politico privo di qualsiasi fondamento e del tutto contrario alla verità dei fatti", ha aggiunto Aricò, mentre il capogruppo di FdI Elvira Amata ha bollato la mozione come un "mero esercizio di ruolo, forse, l’unica risposta possibile dei 5 stelle, obbligata dall’essere opposizione".

Di diverso avviso il Pd. "Da adesso in poi il presidente della Regione dovrà smettere di praticare il suo sport preferito, quello dello scaricabarile: la mozione di sfiducia ha fatto emergere con chiarezza che Musumeci una maggioranza ce l’ha, e quindi non può più accusare il parlamento per il suo immobilismo", ha detto Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.

"La Regione? Una nave senza nocchiero che naviga a vista» è il giudizio del capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua.

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