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Novità su reddito di emergenza, bonus e Cig: migliaia di emendamenti al decreto Rilancio

Il decreto Rilancio sbarca in Parlamento. E l'obiettivo primario è velocizzare i tempi delle risorse sui conti correnti di famiglie e imprese. Ma non solo: dare più fondi al turismo, al bonus bici, agli affitti, alle imprese.

I partiti lavorano per mettere a punto gli emendamenti al decreto Rilancio. Se ne attendono migliaia oggi, c'è chi dice più di 10mila, un vero e proprio 'assalto' alla maxi-manovra da 55 miliardi che il governo ha messo in campo per tentare di arginare i danni economici, sempre più evidenti, dell'epidemia da Coronavirus.

Molte proposte si concentreranno sugli ammortizzatori sociali: nonostante gli sforzi fatti finora, gli strumenti 'speciali' messi in campo per sostenere l'occupazione durante il lockdown e nella prima fase della ripresa delle attività potrebbero non essere sufficienti a frenare l'emorragia di posti di lavoro che si rischia da metà agosto, quando tornerà la possibilità di licenziare, al momento bloccata per 5 mesi.

Non solo: chi finora ha dovuto sfruttare tutte le settimane di Cig (9+5 fino ad agosto, altre 4 tra settembre e ottobre, come previsto dal decreto) rischia di esaurire la copertura prima di quando riuscirà a riprendere l'attività e, di conseguenza, a pagare i dipendenti. Per questo nella maggioranza si sta ragionando sull'ipotesi di ampliare i settori che possono utilizzare le 18 settimane consecutive (ora il turismo) o di eliminare per tutti il frazionamento, immaginato anche per contenere i costi di Cig e cassa in deroga. Difficile, al momento, immaginare più risorse, anche se, è la speranza dell'esecutivo, se ne potrebbero recuperare una volta verificato l'effettivo 'tiraggio' delle domande avanzate finora per oltre 8 milioni di lavoratori tra Cig, assegno ordinario e cassa in deroga, peraltro in parte ancora da pagare.

La parola dovrebbe essere comunque lasciata al Parlamento: l'idea è quella di ridurre al minimo le eventuali modifiche firmate dal governo per consentire a deputati e senatori di intervenire sul testo. I lavori, che saranno coordinati da ben tre relatori di maggioranza (Fabio Melilli del Pd, Luigi Marattin di Iv e Massimo Misiti del M5S), dovrebbero seguire un programma serrato. Per scremare le proposte della maggioranza ci saranno riunioni con i capigruppo delle commissioni competenti tra venerdì e sabato, e sarà chiesto anche alle opposizioni di 'segnalare' le proposte qualificanti su cui si chiede di andare effettivamente al voto, che dovrebbe iniziare comunque non prima del 15 di giugno. "Per dialogare vanno espunti dal decreto le marchette, i bonus inutili, i consigli di amministrazione, le consulenze d'oro", dice la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, mentre la Lega rilancia un ampliamento della Flat tax e dei ristori a fondo perduto temendo, come dice Edoardo Rixi, "licenziamenti in massa dal 17 agosto" e molte aziende a rischio chiusura.

Qualche novità potrebbe arrivare sul fronte del superbonus su efficienza energetica e protezione antisismica degli edifici, caro al M5S, dato il pressing per ampliare anche alle seconde case unifamiliari lo sconto al 110%. Ma altri temi saranno divisivi: Leu, ad esempio, dovrebbe puntare a rendere più efficace il Rem, aumentare le risorse per il fondo affitti e per la mobilità sostenibile e dovrebbe chiedere di alzare a 14 anni l'età dei figli per cui poter chiedere i congedi speciali al 50% o il bonus babysitter. Iv dovrebbe chiedere di rivedere anche le norme sui professionisti, esclusi dai ristori a fondo perduto.

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