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Coronavirus, verso il sì agli spostamenti dopo il 4 maggio ma solo in Regione: "Non è liberi tutti"

Permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. E’ l’ipotesi, a quanto si apprende da diverse fonti, sul tavolo del governo in vista dell’avvio della «fase 2». Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l’orientamento prevalente.

«La revisione delle misure di distanziamento sociale non significa un «liberi tutti» ma non possiamo chiudere i cittadini in casa per sempre». E’ quanto ha spiegato, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso della cabina di regia con Regioni e enti locali.

In arrivo altri 4-5 miliardi per la sanità. Secondo quanto si apprende da diverse fonti sono le risorse aggiuntive che il governo punta a stanziare con il prossimo decreto anti-Coronavirus di aprile. Le risorse servirebbero tra l’altro a garantire alcune migliaia di assunzioni di infermieri per fare fronte anche al carico dell’assistenza domiciliare legata all’epidemia di Covid-19.

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