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Coronavirus, Salvini: "Aprire le chiese per Pasqua". Ed è polemica

«Aprire le chiese per la Messa di Pasqua, pur rispettando le norme di sicurezza». Lo chiede il leader della Lega Matteo Salvini in una intervista a Sky Tg24.

«Sostengo la richieste di coloro che dicono di poter entrare in chiesa, seppur ordinatamente, con le distanze di sicurezza, per la Messa di Pasqua, magari un pò alla volta, in quattro o cinque. C'è un appello promosso da Tempi ai vescovi italiani:, rispettando le distanze, in numero limitato, la santa di Pasqua per milioni di italiani può essere un momento di speranza».

La proposta del leader della Lega ha scatenato diverse polemiche.  Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è detto «contrario». «Mi sono sempre imposto in questo spazio di evitare polemiche e di usare toni moderati e lo farò - ha detto Sala nel video che ogni giorno posta sulle sue pagine social - però a Matteo Salvini devo rivolgere una osservazione e una domanda, visto che chiede la riapertura delle chiese per Pasqua. Io non sono d’accordo perché penso che in questi momenti la propria fede possa e debba essere anche un fatto personale e privato».

«Ma la domanda è: se tu vuoi fare arrivare davvero ad aprire le chiese, se non è solo un titolo per un giornale, allora devi fare una cosa molto chiara - ha concluso - cioè devi chiedere o alla Lombardia o al Veneto, Regioni che governi, di fare un’ordinanza in questo senso. Altrimenti siamo sempre alla ricerca delle parole e non dei fatti».

«Caro Salvini, oggi le chiese sono chiuse, perché noi preti rispettiamo la legge del nostro paese. Obbediamo ai nostri vescovi e non a te. Non usiamo il nostro popolo, ma lo amiamo. Non ci sta a cuore il consenso ma il bene comune», scrive su twitter don Pino Pirri, giovane sacerdote marchigiano, conosciuto per la sua collaborazione con l’emittente dei vescovi Tv2000, ma anche per altre prese di posizione forti su temi sociali come quello dell’immigrazione.

«Sostengo la richieste di coloro che dicono di poter entrare in chiesa, seppur ordinatamente, con le distanze di sicurezza, per la Messa di Pasqua, magari un po' alla volta, in quattro o cinque. C'è un appello promosso da Tempi ai vescovi italiani: rispettando le distanze, in numero limitato, la santa di Pasqua per milioni di italiani può essere un momento di speranza».

 

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