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Regione, pesanti sanzioni fino alla revoca a chi inquina in Sicilia: ok alla legge

Saranno pesanti le sanzioni, fino alla revoca delle concessioni, per le multinazionali e le imprese che operano a Siracusa, Priolo, Pace del Mela, Gela, Melilli e Milazzo. Lo prevede il disegno di legge parlamentare approvato questa sera all’Ars.

A monitorare l’aria, a supporto degli enti pubblici istituzionali (Arpa, Asp, enti locali), ci sarà il Simage, un sistema di raccolta dati attraverso la nascita di ulteriori centraline che potrà avere il supporto anche delle industrie; a incassare le eventuali sanzioni saranno i comuni, una una forma di risarcimento.

Seduta a tratti accesa nei toni all'Ars come quelli usati dal capogruppo di Fi Tommaso Calderone nei confronti dell’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro, che all’inizio della seduta aveva chiesto un rinvio per alcuni dubbi sulle norme. A difendere a spada tratta il ddl oltre a Forza Italia sono stati pure il M5s e l’Udc. Molti dei dubbi espressi in aula dal governo sono stati condivisi dal Pd, in particolare dal capogruppo Giuseppe Lupo e dal deputato Antonello Cracolici, che ha paventato persino un conflitto d’interessi contestando l'ingresso dei privati nel sistema Simage con finanziamenti volontari.

Ci sono volute diverse sospensioni dell’aula da parte del vice presidente vicario dell’Ars, Giovanni Di Mauro, per migliorare il testo con la Presidenza. Sono stati diversi i correttivi apposti direttamente in aula sotto il pressing di governo e Pd. «Io non voterò, lo dico apertamente. Non perché non condivida il principio sacrosanto ma perché è una legge che creerà problemi», ha detto Cracolici. Alla fine il ddl è stato approvato.

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