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Governo battuto all'Ars, soppresso l'esercizio provvisorio

Colpo di scena all'Ars. L’Assemblea Regionale Siciliana ha appena approvato un emendamento soppressivo dell’articolo 1 del disegno di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione previsto per tre mesi. Governo battuto in Sala d'Ercole.

«Di fatto abbiamo soppresso l’esercizio provvisorio, inutile andare avanti», ha detto il presidente Gianfranco Miccichè, sospendendo i lavori.

L'emendamento soppressivo messo ai voti era del M5s. Il Pd ha chiesto il voto palese, a quel punto il presidente Miccichè ha aperto la votazione e l'articoli 1 del disegno di legge è stato soppresso: di fatto è venuto meno l'impianto del testo. Solo 27 deputati di maggioranza hanno votato a favore dell’esercizio provvisorio previsto fino al 31 marzo. E non sono bastati per impedire l’approvazione dell’emendamento soppressivo.

Subito dopo la votazione, Miccichè ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Un ulteriore e pesante macigno politico e finanziario sulla strade del governatore e della Regione. L’Aula tornerà a riunirsi domani alle 16 per provare a dipanare la matassa.  Il ritorno in commissione Bilancio dell’Ars con un nuovo testo «light» o un emendamento di riscrittura della norma bocciata sono le due strade per sbloccare l’impasse in cui si ritrova il governo Musumeci dopo la bocciatura dell’art.1 del ddl di autorizzazione dell’esercizio provvisorio del bilancio della Regione da parte dell’Assemblea siciliana.

Tecnicamente, la Regione può andare avanti in gestione provvisoria ancora per alcune settimane ma senza un documento contabile la conseguenza è il blocco totale di spese correnti, pagamenti, accreditamenti.

«Nessuna paralisi. Quello che è accaduto oggi si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare - dichiara il vice presidente della Regione Gaetano Armao -. Al momento della votazione, infatti, erano fuori dall'Aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, domani si prosegue, con l'obiettivo prioritario del Governo Musumeci di approvare il ddl per dare risposte immediate ai siciliani».

«Ancora una volta la maggioranza è caduta in aula e questa volta con voto palese e, soprattutto, con la complicità determinante degli assessori Cordaro e Grasso, che non hanno votato col governo. Anche loro, probabilmente, hanno capito che questa mini-finanziaria, travestita da esercizio provvisorio, era sbagliata nella forma e nel contenuto. Ancora una volta si procede improvvisando e senza una vera bussola, a scapito dei siciliani che dal governo Musumeci finora non hanno avuto nessuna risposta», affermano i deputati del M5S all’Ars. «A questo punto - concludono i deputati 5stelle - il governo compia un atto di responsabilità, presentando un testo snello, eliminando tutto il superfluo e attenendosi a quello che prevede la legge».

«Finalmente si fa chiarezza sull'inutile polemica che il presidente Musumeci porta avanti da mesi sul voto segreto. La realtà è solo che il suo governo si è liquefatto - dice il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo - e lo dimostra perfino l’assenza dei deputati componenti della Giunta e del presidente ai lavori parlamentari».

«Un voto politico, a scrutinio palese, che dimostra - ancora una volta - l’inesistenza di una maggioranza di governo.
Qualunque presidente, con senso di responsabilità, ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musimeci non lo farà mai», ha dichiarato Claudio Fava.
Il segretario regionale della Uil, Claudio Barone, chiede all’Assemblea di «intervenire tempestivamente e con opportune modifiche anche al disegno di legge per evitare di bloccare stipendi e pensioni dei dipendenti ma anche tutte le spese della Regione».

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