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Riforma delle pensioni: spunta Quota 41 per tutti, i rischi dello stop a Quota 100

Pensioni, la riforma tra gli obiettivi del governo

La riforma delle pensioni è uno degli obiettivi dichiarati dal governo, ma se ne parlerà nel 2020 quando, già a gennaio inizierà il confronto con i sindacati. Anche i partiti della maggioranza dovrebbero incontrarsi all'inizio del nuovo anno per valutare le misure da attuare.

La parola d'ordine, come ha dichiarato lo stesso ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, è flessibilità per superare la Legge Fornero.

Tra le ipotesi c'è Quota 41 per tutti i lavoratori, che consentirebbe di accedere alla pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età, abbassando così i requisiti previsti per la pensione anticipata.

Uno dei nodi da risolvere è Quota 100. Per affrontare il problema delle future pensioni dei giovani che entrano tardi nel mercato del lavoro, hanno carriere discontinue e spesso bassi salari bisogna studiare dei correttivi al metodo contributivo, dice il presidente del Cnel, Tiziano Treu nell'introduzione al Rapporto sul mercato del lavoro del Cnel.

"Ripristinare la garanzia di una pensione adeguata - spiega - implica ripensare l'attuale assetto pensionistico, anche con la introduzione di correttivi al metodo contributivo. Si pone inoltre - dice - il problema urgente di come 'uscire' da Quota 100. Occorre evitare che la sua fine, prevista per il 2021, crei un 'buco previdenziale' di alcuni anni, lasciando scoperte le coorti di lavoratori interessati.
Si tratterà di ricercare e precisare strumenti di flessibilità in uscita verso il pensionamento, che tengano conto delle condizioni delle persone e dei loro percorsi di lavoro (lavori gravosi, lavoratori precoci, etc.)"

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