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Lotteria degli scontrini: un caffè per partecipare, la rivolta dei bar

Lotteria degli scontrini, è "rivolta" nei bar. Gli esercenti chiedono che l'entrata in vigore della misura, cavallo di battaglia del governo per contrastare l'evasione fiscale, venga prorogata di almeno sei mesi. Non dunque  l'1 gennaio.

A sostenerlo è la Fipe, la Federazione Italiana pubblici esercizi, che chiede di "dare il tempo a tutti i gestori di dotarsi dei dispositivi elettronici, che permettano di acquisire automaticamente i codici fiscali, senza doverli digitare a mano", spiega il direttore Roberto Calugi  in merito al provvedimento contenuto nel decreto fiscale allegato alla legge di Bilancio.

Chiunque, infatti, anche dopo aver consumato solo un caffè al bar, potrà richiedere di partecipare alla lotteria degli scontrini. "Pensate alla confusione che si genererebbe nelle ore di punta al mattino se i gestori dei locali fossero costretti a inserire a mano i codici fiscali di ciascun cliente - continua Calugi -. I sistemi presenti attualmente nella maggior parte dei bar, infatti, non solo impongono di digitare manualmente i codici fiscali, ma non sono nemmeno in grado di conservarli in memoria. Ciò significa che ogni cliente dovrebbe fornire il proprio documento ad ogni singolo acquisto nello stesso locale. Una complicazione insostenibile sia per i gestori che per i consumatori".

''Se si partisse dal primo gennaio con la lotteria degli scontrini sarebbe il caos. Prorogare le sanzioni per i locali non in regola è necessario ma non sufficiente: è indispensabile che l'avvio dell'intero progetto venga fatto slittare di almeno sei mesi. Contemporaneamente, sarebbe auspicabile rivedere al ribasso le sanzioni. Ci auguriamo che in Parlamento si possa trovare un'intesa il più ampia possibile su questo punto''.

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