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Il decreto fiscale è in vigore, dal tetto al contante al carcere per gli evasori: le misure

Palazzo Chigi

Entra in vigore oggi il decreto fiscale, firmato dal presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento porta in dote 6,5 miliardi di maggior gettito e molte novità nella vita degli italiani: dal calo della soglia del contante all'aumento degli anni di carcere per gli evasori per i quali scende anche la soglia per far scattare le manette.

In 60 articoli sono contenute alcune delle misure 'principe' della manovra. Le più importanti riguardano la lotta all'evasione fiscale, che ha il suo fulcro nella forte spinta all'uso dei pagamenti con la carta, attraverso una doppia lotteria degli scontrini, una per i consumatori e l'altra per i negozianti, finanziata con 45 milioni di euro.

TETTO AL CONTANTE

L'operazione 'culturale' più importante riguarda l'uso del contante. Si vuole limitarne l'uso per consentire la tracciabilità dei pagamenti e quindi rendere più difficile celare i guadagni. Il tetto al cash scende a 2.000 euro dal prossimo luglio e poi a 1.000 euro dal gennaio 2022.

SCONTI SULLE COMMISSIONI POS E LOTTERIA DEGLI SCONTRINI

C'è poi una spinta all'utilizzo delle carte di pagamento: per i piccoli commercianti si prevede da luglio un credito d'imposta del 30% sulle commissioni pagate per i Pos. Un punto quello dei costi delle carte sul quale il governo sta ancora lavorando. Di certo si scommette sulla passione degli italiani per i giochi: c'è l'attuazione da gennaio della prevista della lotteria degli scontrini - 45 milioni di premi - con sanzioni fino a 500euro per i commercianti che si rifiuteranno di mettere il codice fiscale nei tagliandi di pagamento.

E' di 30 euro più il 4% del valore dell'acquisto, invece, la nuova multa per chi non accetta le carte di pagamento. Il 'cuore' del provvedimento, più tecnico e ostico da sintetizzare, è quello della lotta all'evasione. Garantisce 3 miliardi del gettito previsto.

CARCERE PER I GRANDI EVASORI

Scatta alla conversione del decreto un aumento delle pene, con una riduzione delle soglie che fanno scattare il carcere e un aumento degli anni di detenzione: ad esempio si passa da un massimo di 6 ad uno di 8 anni se si superano i 100 mila euro con una dichiarazione fraudolenta. Prevista poi la confisca, anche di quote societarie, per le società che non versano le tasse dovute. Una stretta arriva sul settore dei carburanti, una filiera che - racconta l'ultimo rapporto sull'evasione fiscale - vede letteralmente evaporare una parte del gettito che invece dovrebbe alimentare le casse dello Stato. Qualche paletto normativo viene fissato sui subappalti e sull'importazione parallela di auto, nonchè sulle compensazioni indebite tra crediti e debiti fiscali. Si chiarisce poi che va pagata l'Imu sulle piattaforme petrolifere e che si applica l'Iva sulle lezioni di scuola guida.

RIDUZIONI IRPEF E PARTITE IVA

Arriva invece una riduzione del secondo acconto di Irpef-Irap-Ires della dichiarazioni per le partite Iva che applicano gli Isa (gli indici che hanno sostituito gli studi di settore), che da sola sposta 1,5 miliardi dal 2019 al saldo del 2020. C'è anche qualche semplificazione, come la precompilata Iva calendarizzata per il 2021.

Ma sul 'treno veloce' del decreto prendono posto anche il rifinanziamento da 400 miliardi per l'Alitalia che vuole accompagnare l'ultimo tratto della cessione della compagnia, le attese regole sui seggiolini antiabbandono e un taglio immediato da 3 miliardi per le spese dei ministeri.

Non ci sono, invece, le nuove tasse su bibite gassate e plastica ma nemmeno il 'premio della Befana' per chi paga con la carta da luglio e lo stop all'aumento Iva: sono provvedimenti attesi nella Legge di Bilancio. Salta anche la norma che dava accesso ai fondi della cooperazione anche da parte delle imprese operanti nel settore della difesa.

 

 

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