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Migranti, il ministro Lamorgese incontra le Ong: "Un primo passo"

Luciana Lamorgese

Al Viminale le ong impegnate nei salvataggi dei migranti in mare. Evento impensabile con Matteo Salvini ministro dell’Interno. Ma la nuova inquilina del palazzo, Luciana Lamorgese, è decisa trovare un punto di incontro con le organizzazioni e le ha invitate per un confronto, definito «un primo passo per l’avvio di una interlocuzione diretta tra le parti».

Le ong, da parte loro, hanno espresso apprezzamento per la riapertura del dialogo e comunicato alla ministra la loro agenda politica auspicando che «tutti gli attori coinvolti tornino a collaborare in modo efficace per la salvaguardia della vita umana in mare».

Salvini attacca: «Non contenta di aver triplicato gli sbarchi di immigrati in meno di due mesi, il ministro invita al Viminale le protagoniste di questi arrivi. Non ho parole».

L’incontro è servito ad aprire un canale di comunicazione tra ong e Viminale che si era interrotto nell’ultimo anno e mezzo e a mettere sul tavolo le priorità di entrambe le parti. L'interlocuzione proseguirà con altre riunioni. Lamorgese ha sottolineato l’importanza di coniugare umanità e legalità e la necessità che le operazioni di salvataggio avvengano nel rispetto delle regole. All’incontro non a caso erano presenti rappresentanti della Guardia costiera, oltre a quelli della Farnesina.

L’invito è quello di rimettere mano al Codice di condotta per le ong adottato ai tempi di Marco Minniti ministro e sottoscritto da una parte delle organizzazioni umanitarie, una sorta di «contratto» tra lo Stato e chi provvede ai soccorsi. I rappresentanti di Medici senza frontiere, Mediterranea, Open Arms, Pilotes Volontaires, Sea Eye, Sea Watch e Sos Mediterranee hanno ribadito alla ministra la necessità di ripristinare «un sistema di soccorso efficace, in grado di garantire il rispetto della vita e dei diritti umani, contenendo morti e sofferenze». E, dunque, basta ai ritardi nell’assegnazione del porto da parte dell’Italia; stop alle intercettazioni della guardia costiera libica; rilascio immediato delle navi umanitarie poste «illegittimamente» sotto sequestro amministrativo; niente più criminalizzazione dei soccorsi.

«Ci auguriamo - hanno aggiunto - che questo incontro segni l’inizio di un’interlocuzione continuativa, concreta e trasparente». Non tutti i punti sono accettabili del Viminale, ma il rapporto iniziato oggi proseguirà cercando punti d’incontro. Intanto, è sempre in mare senza porto da giorni la Ocean Viking con 104 soccorsi migranti davanti alla Libia. Nè l’Italia nè Malta hanno risposto alla richiesta di un 'place of safety' da parte della nave.

(ANSA)

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