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Il duello in tv fra Renzi e Salvini fa il record di ascolti: sfiorati i 4 milioni

Matteo Salvini e Matteo Renzi dopo il confronto in tv a "Porta a Porta"

Ha sfiorato i 4 milioni ottenendo ascolti record il confronto tra Matteo Salvini e Matteo Renzi ieri sera a "Porta a Porta" di Bruno Vespa, in seconda serata su Rai1.

La puntata dedicata al Faccia a faccia tra il segretario federale della Lega e il leader di Italia Viva è stata seguita precisamente da 3.808.000, pari a uno share del 25.4% superiore anche a quello della partita della Nazionale che ha avuto uno share del 23.4%.

Matteo 1, alias Renzi, e Matteo 2, alias Salvini, seduti su sgabelli girevoli dietro un tavolo semicircolare nello studio di "Porta a porta" in via Teulada. L’uno, più teso nello sguardo, alla sinistra e l’altro, più disteso ed anche sorridente, alla destra di un Bruno Vespa multiruolo: anfitrione, mentore, paciere, inflessibile conduttore, ammiccante ora all’uno ora all’altro, 'memoria storica' dell’uno e dell’altro promettere. E contento - perché chi se non lui in Rai avrebbe mai potuto portare a casa questo risultato o sentirsi dire di no? - di essere riuscito a metterli l’uno di fronte all’altro i due competitor oggi in seconda linea nell’agone politico, 'costretti' quasi a tirar di fioretto sulla pedana Rai anzichè di sciabola per non farsi troppo male a vicenda pensando che sono altri i possibili futuri, ravvicinati, bersagli.

L’atteso duello o confronto tv creato dal servizio pubblico, anche se il titolo 'Matteo vs Matteo' è parso il più scontato tra i tanti che si potessero tirar fuori dal cilindro - a beneficio dei suoi telespettatori è andato in scena ieri sera, anche se in seconda battuta nella serata televisiva: c'era la Nazionale azzurra impegnata nelle qualificazioni di Euro 2020.

Chi poteva saperlo, quando il tutto è stato definito, che l’Italia di Mancini avrebbe chiuso con largo anticipo, tre gare, il capitolo qualificazione? Dunque spazio comunque alla Nazionale in prima serata, anche per accordi Rai-Figc, e il confronto in seconda serata a Porta a porta, nell’immaginario collettivo ancora ritenuta la 'terza Camerà del Paese, e annunciato con i promo dei giorni scorsi. Anche se ieri sera subito dopo il Tg1 delle 20 la didascalia diceva che Matteo vs Matteo era previsto il 15 marzo 2020...Può capitare, magari sarà anche così quella sera a venire.

Matteo Renzi e Matteo Salvini ieri sera non avevano in comune solo il nome di battesimo, quello gli resterà vita natural durante e oltre, ma anche il look: giacca blu, cravatta color grigio scuro lucido su camicia bianca, anche se la cravatta di Salvini è a piccoli rombi. Un look di quelli capaci quasi di confondere lo spettatore che magari distrattamente a casa si affida solo alla voce per cercare di capire di cosa stiano parlando e poi dà un’occhiata di sfuggita al piccolo schermo e a campo lungo non vede bene da dove arrivi la voce, se da sinistra o da destra di Vespa.

In più, Matteo Salvini appare più «istituzionale» del suo solito, ben lontano dalle immagini che lo riprendono impegnato, e scapigliato, nel tour elettorale di questi giorni o in uscite precedenti. E anche meno irruente nei toni. Renzi è invece, come dire, «il solito» nella mimica ma anche nell’impostazione davanti all’avversario e alle telecamere in studio, molto a suo agio in abito d’ordinanza.

Poi è stato un duello di frasi ad effetto ma anche di valutazioni politiche già stranote e ribadite in tv. Così ecco Salvini 'corrucciato' quando Renzi comincia a ri-spiegare perché il governo è cambiato; Salvini sorridere ironicamente quando Renzi parla di 'colpo di sole al Papeete' all’origine della crisi di agosto; ecco Renzi puntare e battere l’indice della sua mano destra sul tavolo per sottolineare un’affermazione. E ogni volta il sospiro di Salvini, amplificato dal microfono alla giacca.

I due si danno del lei, poi gli animi si scaldano un po' quando Matteo2 interrompe Matteo1, e questi - un po' rosso in volto - gli dice che «non conosce la buona educazione». La replica salviniana è un sorriso del genere 'prego si accomodi'. Sono questi i secondi in cui Renzi si gira alla sua sinistra, ovvero dà le spalle a Salvini, oltre che a Vespa.

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