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Cittadinanza ai figli d'immigrati, riparte lo Ius Culturae: Pd e M5S uniti

La Camera dei Deputati

Abbandonata sul finire della scorsa legislatura a causa delle divisioni interne alla maggioranza, la questione della concessione della cittadinanza agli immigrati torna d’attualità e si profila l’ipotesi di un accordo tra i partiti della maggioranza, da verificare sui testi che si discuteranno in Commissione.

Il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, il grillino Giuseppe Brescia, ha annunciato infatti con una nota, diffusa nel tardo pomeriggio, che dal 3 ottobre ripartirà l’iter del provvedimento sul cosiddetto ius culturae, vale a dire la concessione della cittadinanza agli immigrati nati nel nostro paese o giunti successivamente, che abbiano superato positivamente almeno un ciclo di studi.

Il provvedimento, come ha spiegato lo stesso Brescia, che sarà anche relatore, era stato incardinato quasi un anno fa, dopo la richiesta - allora in quota opposizione - di Leu. La proposta portava allora la firma di Laura Boldrini, ora entrata nel Pd, e relatore era stato nominato Roberto Speranza, oggi ministro della Sanità. «In commissione arriveranno altre proposte di altri gruppi - osserva Brescia - tra cui anche quella del Movimento 5 stelle, e le esamineremo.

Personalmente credo che lo Ius culturae possa rappresentare una soluzione ragionevole, anche perchè mette al centro le nostre scuole come potente fattore di integrazione. Spero che la politica tutta - conclude - maggioranza e opposizione, si dimostri all’altezza di un dibattito che chiama in causa diritti e doveri, appartenenza e inclusione». Un annuncio, quello di Brescia, che è arrivato al termine di una giornata iniziata con le parole del presidente della Cei, il cardinale Bassetti, a margine della presentazione del rapporto Caritas e Migrantes sull'immigrazione: «Più che di ius soli - ha detto Bassetti - io parlerei di ius culturae. Anche dal punto di vista normativo. Altrimenti la cittadinanza sembra un contenitore vuoto». Parole rilanciate e fatte proprio in breve tempo dal capogruppo del Pd al senato, Andrea Marcucci, per il quale «è giusto portare finalmente all’approvazione lo ius culturae». Sempre nel Pd, più netta la posizione di Matteo Orfini: «Ecco il primo piccolo passo avanti: il 3 ottobre alla Camera comincerà la discussione sullo ius culturae. Si può fare. E si può fare subito».

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