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Salvini lascia il Viminale: "Il tempo è galantuomo"

Il leader della Lega Matteo Salvini

Matteo Salvini lascia il Viminale. Un censimento degli abitanti negli insediamenti nomadi e il restauro di importanti opere come quello di una versione della 'Gioconda', coeva a quella originale e nata nella bottega di Leonardo. E' con questi due provvedimenti del Viminale targato Matteo Salvini, che il ministro leghista lascia il dicastero poche ore prima del giuramento del nuovo governo Conte-bis, a trazione M5s-Pd. Un commiato dai palazzi dell'esecutivo ormai passato che, per il leader del Carroccio, sarebbe solo provvisorio.

"Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi". E sul nuovo governo dice che è "nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato".

Il suo lavoro continua, dice. Così come il percorso della sua direttiva, firmata lo scorso 15 luglio, è avviato: il Viminale è al lavoro per elaborare i dati degli insediamenti di comunità rom, sinti e camminanti. L'obiettivo è "ottenere una fotografia aggiornata e approfondita della situazione per assicurare migliori condizioni di vivibilità e rispetto delle regole". Una sorta di eredità che il leghista intende lasciare anche alle amministrazioni locali in quota Carroccio: "Lavoro e lavorerò per sgomberare gli insediamenti abusivi. Sono orgoglioso dei sindaci della Lega: dove siamo al governo, chi non rispetta le regole paga".

Non solo sicurezza. Salvini rivendica anche gli "investimenti fatti su arte e cultura", ricordando le opere restaurate anche grazie all'impegno del Viminale, che ha valorizzato il patrimonio al Fondo Edifici di Culto (Fec), di cui si occupa il ministero dell'Interno. Tra i maggiori contributi, in vista della mostra nazionale su Leonardo da Vinci, che sarà inaugurata il 6 ottobre a Roma, c'è "il lavoro svolto dalla restauratrice, Cinzia Pasquali, che negli ultimi mesi ha lavorato al recupero del quadro 'Salvator Mundi' e una versione della 'Gioconda' coeva a quella esposta al Louvre.
Quest'ultimo dipinto è stato realizzato nella bottega di Leonardo, registrando i cambiamenti che il maestro apportava all'opera originale. "Siamo orgogliosi del lavoro fatto in 14 mesi al ministero. Continuo e continuerò a impegnarmi per difendere l'Italia e per valorizzare le straordinarie bellezze del nostro Paese, che non ha eguali nel mondo", ha spiegato Salvini. E fino alla fine, ancora da ministro, non ha evitato le sue stoccate al vetriolo sui social: "Al mercato delle vacche e delle poltrone organizzato dal Pd preferisco la nuotata delle vacche, libere e belle, in Trentino", ha twittato dopo aver postato sue foto in montagna. Ormai a migliaia di chilometri dal Viminale.

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