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Lavoro alla Regione, slitta il voto sui maxi concorsi

L'Aula non ha la maggioranza e la seduta viene rinviata a martedì prossimo alle 16. Si blocca quindi un'altra volta l'iter del «collegato - primo stralcio», in materia di pubblica amministrazione e personale, cioè quello che contiene la norma sui maxi-concorsi alla Regione, con piano di 6 mila assunzioni nei prossimi anni.

Il presidente dell'Ars per lo scarso numero di deputati ha slittato la seduta per ben tre volte oggi. Alle 11, orario previsto in agenda, poi alle 12.30 e infine alle 13, quando c'erano appena una decina di deputati, Miccichè ha deciso di rinviare l'esame alle 15 del pomeriggio.

«A questo punto chiediamo al presidente Musumeci di presentare un certificato di esistenza in vita del suo governo e della coalizione che lo sostiene», ha detto il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, insieme con altri parlamentari del gruppo, incontrando alcuni giornalisti a margine dei lavori d’Aula di questa mattina. La seduta di Sala d’Ercole è stata rinviata al pomeriggio, alle 15. «Al momento dell’apertura della seduta - ha aggiunto Lupo - erano presenti in aula meno di dieci parlamentari di maggioranza. Il gruppo Pd ha protestato in chiedendo di procedere all’esame dei ddl all’ordine del giorno, sui quali esprimiamo una posizione fortemente critica. Ma la crisi del governo e della sua coalizione ha paralizzato ancora una volta l’attività parlamentare».

Alle 15 l'esame riparte e vengono approvati  cinque degli undici articoli, contenuti nel testo, fra cui l'introduzione di Quota 100. Poi, alle 18.15 la seduta viene chiusa e rinviata a martedì.

Si rimanda quindi l'esame del maxi-concorso alla Regione, che prevede un totale di 6 mila assunzioni entro il 2024. Si prevede che quest'anno venga assunto il 75% dei dipendenti andati in pensione lo scorso anno, ossia circa 500 persone. L'anno prossimo invece si dovrà assumere il personale equivalente all'85% di quelli andati in pensione nel 2019.  Rapporto 1 a 1 invece nel 2021 (un pensionato un nuovo assunto).

M5s promette battaglia. "La terza fascia dirigenziale è già un’anomalia tutta siciliana, cui da tempo chiediamo di porvi rimedio con apposito concorso e invece il governo Musumeci cosa fa, propone una sorta di maxisanatoria che promuove la metà dei dirigenti in seconda fascia. Assurdo e, soprattutto, vergognoso", affermano i deputati grillini sulla parte dell’articolo 6 del collegato alla Finanziaria che norma sulla pubblica amministrazione e sul personale, accantonato oggi durante la discussione in aula.

Per questo i deputati 5 stelle hanno presentato un emendamento soppressivo e, in subordine, alcuni sostitutivi. "La terza fascia - afferma il deputato Stefano Zito, primo firmatario degli emendamenti 5 Stelle - è stata un’invenzione del governo Capodicasa con la legge del 10 del 2000 e doveva essere transitoria in attesa di concorsi che non si sono mai fatti. Ora spunta l’ipotesi di questa sorta di sanatoria che è inaccettabile e che, tra l’altro, rischia tantissimo di finire sotto la scure del consiglio dei ministri visto che è palesemente incostituzionale, dal momento che nella pubblica amministrazione si entra per concorso".

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