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Rush finale prima delle ferie in Parlamento, da dl salva conti a salario minimo

E’ corsa contro il tempo in Parlamento per arrivare ad approvare tutti i provvedimenti in calendario prima della consueta pausa estiva che, di norma, scatta dopo la prima decade di agosto. Restano quindi una ventina di giorni effettivi di lavoro. Sul fronte economico sono molti i dossier ancora sul tavolo che terranno impegnate Camere e governo da qui alle ferie. Scongiurato il rischio di una procedura d’infrazione europea nei confronti dell’Italia, ci sono da affrontare ancora temi '"caldi" come Autostrade e Alitalia. I tempi sono stretti e in Parlamento ci sarà tempo per approvare solo i provvedimenti più urgenti.

In stand-by da mesi, in Senato, il ddl sull'introduzione del salario minimo, cavallo di battaglia dei 5 Stelle, rischia di diventare nuovo terreno di scontro tra il Movimento e la Lega. L’approdo nell’Aula di Palazzo Madama è slittato ancora ed è previsto ora per il 23 luglio, sempre che nel frattempo il provvedimento sia stato approvato dalla commissione Lavoro. Va sciolto infatti il nodo politico, poichè la proposta grillina contro cui sono schierate tutte le parti sociali, tranne i sindacati autonomi e di base, è frenata dalla Lega che teme contraccolpi per il mondo produttivo, soprattutto in termini di aumento del costo del lavoro.
Considerando l’approssimarsi della pausa estiva e lo stallo dei lavori in Commissione, si profila un rinvio dell’esame del provvedimento alla ripresa dei lavori in autunno quando però l’attività sarà concentrata sulla sessione di bilancio. Le votazioni sugli emendamenti slittano da settimane in attesa dei pareri della Bilancio poichè non è ancora stata trovata la quadra all’interno della maggioranza. Il confronto tra M5s e Lega è in corso per cercare soluzioni che consentano di non
determinare un aggravio dei costi per le aziende.

Secondo il Ddl, che la senatrice 5S Nunzia Catalfo ha presentato a luglio del 2018 e modificato nel corso dell’iter parlamentare, il trattamento economico minimo orario previsto dal contratto collettivo nazionale non può essere inferiore ai 9 euro lordi. Il salario minimo a 9 euro determinerebbe un maggiore costo del lavoro compreso in una forchetta tra i 4,3 miliardi stimati dall’Istat e i 6,7 miliardi stimati dell’Inapp (ex Isfol).

Intanto, ha preso il via il percorso parlamentare del dl Salva conti varato d’urgenza dal consiglio dei Ministri per evitare il cartellino rosso dell’Europa e blindare i saldi di bilancio. Il decreto, entrato in vigore il 2 luglio, congela 1,5 miliardi di risparmi derivanti dalle minori spese per reddito cittadinanza e quota 100. Il provvedimento va convertito in legge entro il 31 agosto e approda in

Parlamento blindato, come tutti i decreti oggetto di confronto con la Commissione europea. Quindi, per evitare rischi, andrà licenziato dalle Camere prima delle ferie estive. La commissione Bilancio di Palazzo Madama ha fissato per giovedì 11 luglio alle 10 il termine per la presentazione degli emendamenti. Altro provvedimento urgente è il ddl di assestamento di bilancio che insieme al dl Salva conti garantisce la correzione da 7,6 miliardi con cui il governo riporta il deficit 2019 al 2,04%, stesso obiettivo indicato a dicembre al termine della trattativa con Bruxelles sulla manovra. Essendo un disegno di legge non ha scadenza ma poichè rientra nel piano per evitare la procedura d’infrazione europea dovrà essere approvato il prima possibile.
Tra i provvedimenti in stand-by che non vedranno sicuramente il disco verde prima della pausa estiva, anche la proposta di legge per le chiusure domenicali dei negozi. (AGI)

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