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Accordo Stato-Regione: FI "sfiducia" Armao all'Ars, Musumeci lo blinda. Il Pd attacca: "Governo in crisi"

«Non mi ritengo per nulla soddisfatto della relazione presentata dall’assessore Armao, ho appreso invece dai giornali che se un deputato del M5s non avesse presentato un emendamento alla Camera per mettere dei soldi nella legge che riguarda le ex Province siciliane, non si sarebbe evitato il disastro finanziario».

Durissimo l’intervento del capogruppo di FI all’Ars, Giuseppe Milazzo, contro l’assessore all’Economia e vice presidente della Regione Gaetano Armao, espressione in giunta degli azzurri guidati in Sicilia dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Milazzo, delfino di Miccichè, è stato eletto al parlamento europeo e sta per cedere il suo scranno all’Ars a Totò Lentini, primo della lista dei non eletti, ma non ha esitato a lanciare strali contro l’assessore all’Economia, che ha illustrato in Aula la relazione sul collegato alla finanziaria, di cui una parte riguarda la trattativa aperta con lo Stato sui fondi per le ex Province, circa 150 milioni.

L’esponente azzurro, portando per la prima volta in Aula le tensioni interne a FI che vedono confrontarsi ormai da tempo ormai su un terreno di scontro Armao e Miccichè, ha criticato duramente le basi dell’accordo Stato-Regione sui trasferimenti alle ex Province: «Lei - ha detto ancora Milazzo, accusando Armao - ha avallato una dequalificazione delle risorse assegnate alle Province, oggi enti in ginocchio e senza un quattrino. Il mio giudizio non è sul governo ma su di lei che ha condotto le trattative». L’assessore ha illustrato anche un emendamento del governo al collegato sul disavanzo della regione che recupera una parte del disavanzo, circa 181 milioni in 4 anni.

«L'ho detto e lo ripeto: l’accordo finanziario tra la Regione ed il governo centrale non entusiasma nessuno, ma è il miglior risultato che potevamo ottenere nelle condizioni date. Un esito, per il quale voglio ringraziare ancora l'assessore all’Economia Armao, peraltro già illustrato a tutti i gruppi parlamentari all’Ars nella seduta del 4 giugno. Non sono abituato a mettere il naso nelle vicende interne delle forze politiche, ancorchè alleate, e perciò mi astengo dall’esprimere qualsiasi giudizio sulle valutazioni fatte oggi in Aula. Sono certo che i sentimenti e i risentimenti elettorali, a tre settimane dal voto, cederanno il passo al duro, difficile e responsabile lavoro che attende tutti, coalizione e opposizione. I siciliani non capirebbero altrimenti". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

«Si apre formalmente la crisi di governo», per il capogruppo Pd Giuseppe Lupo, «doveva essere un dibattito sull'accordo finanziario fra Stato e Regione, si è trasformato in un tutti contro tutti. Musumeci ne prenda atto: il suo governo è al capolinea».

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