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Di Maio accelera sul salario minimo a 9 euro l'ora: "Restituire dignità ai sottopagati"

Mentre Matteo Salvini da Washington insiste sulla Flat tax e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da Parigi, rivendica la necessità di un apporto critico dell’Italia alla Ue, il capo politico del Movimento 5 stelle e viceministro, Luigi di Maio, da Roma, rilancia sul salario minimo, annuncia nella legge di Bilancio il taglio del cuneo fiscale e avverte: il Dl dignità non si cambia. Ed ancora: la legge sul conflitto di interessi resta fra le priorità del Movimento.

Il provvedimento per fissare una soglia minima, pari a 9 euro lordi, è infatti vicino a un passaggio cruciale al
Senato. Di Maio prima riunisce i 'suoi' ministri a palazzo Chigi, poi incontra, nel pomeriggio, la presidente della commissione Lavoro del Senato, Nunzia Catalfo, prima firmataria del ddl sul minimo salariale, e la viceministra all’Economia Laura Castelli con cui fare il punto su questo dossier, all’esame della commissione di Palazzo Madama. Una cinquantina di emendamenti pendono sul provvedimento che aspetta anche la relazione tecnica relativa della Bilancio sulle coperture, viene spiegato.

«Il governo va avanti, noi non tradiamo la parola data ai cittadini. Siamo leali e dobbiamo completare punto dopo punto tutto il contratto di governo», dice il capo politico ai 'suoi'. «Ora il prossimo passo è il salario minimo. Restituire dignità a circa 3 milioni di lavoratori sottopagati. E’ una legge presente in tanti paesi europei e l’Italia non può restare a guardare», sottolinea durante la riunione, in cui ribadisce che «la Flat tax si farà e sarà rivolta al ceto medio» perchè l’abbassamento delle tasse è indispensabile e vogliamo rilanciare la nostra economia. Quindi su questo punto avanti come un treno».

Quanto al dl Dignità, Di Maio indirettamente, avverte la Lega - che ha presentato in Parlamento un ddl che, spiega in un’intervista il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, può intervenire su 'alcune piccole zone d’ombra - e, ai ministri M5s dice: «Il decreto dignità non si tocca. Chi vuole ampliare la portata dei contratti a termine, sottopagando i lavoratori e altro, può rivolgersi a Renzi. Il Jobs Act è stata una delle peggiori legge mai fatta negli ultimi 20 anni».

Poi, durante la riunione per approfondire i termini della proposta sul salario minimo, che ha l’obiettivo di rivolgersi a una platea di circa 4 milioni di lavoratori, porta sul tavolo una prima proposta sulla riduzione del cuneo fiscale da inserire nella prossima legge di bilancio: «Bisogna restituire dignità a milioni di lavoratori sottopagati, ma al contempo occorre aiutare anche le imprese uccise dalle tasse».

Le due proposte, sul salario e sulla riduzione del cuneo, viaggeranno dunque parallele, viene spiegato. Se le opposizioni attaccano il Governo e si interrogano sulla sua durata, l’ex deputato M5s, Alessandro Di Battista, insiste: «E'impossibile per noi» mollare il Governo «ma non per salvaguardare la poltrone. Noi pensiamo che debba andare avanti perchè pensiamo possa portare a termine» i provvedimenti del programma e la battaglia nei confronti della Ue. Ma non manca di aggiungere: «Nelle ultime settimane vedo provocazioni continue da parte della Lega».

A fine giugno e poi ad agosto arriveranno in terza e quarta lettura le riforme costituzionali «volute dai 5 stelle» che prevedono il taglio del numero dei parlamentari «senza mettere becco sulla Costituzione», spiega. «Io sono convinto che questa sia la preoccupazione principale della Lega», osserva. Una crisi di governo in prospettiva? «50/50», ipotizza. «Io voglio vedere Salvini votare in terza e quarta lettura quella riforma», dice ancora.

Intanto mercoledì, giorno in cui si dovrebbe tenere il Consiglio dei ministri, si profila un nuovo vertice con il premier Conte: il focus sarà sulla riforma della Giustizia e la risposta da presentare alla lettera inviata dall’Europa.

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