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Regionali, in Piemonte il centrodestra vince con la Lega: Cirio (Fi) è il nuovo governatore

Alberto Cirio, 46 anni eurodeputato di Forza Italia, è il nuovo presidente della Regione Piemonte. Sono stati così confermati gli exit poll della tarda serata di ieri, che indicavano chiusa l’avventura politica di Sergio Chiamparino alla guida della Regione.

Determinante per la vittoria di Cirio l’onda forte della Lega, che ha stravinto in tutto il Paese, attestandosi primo partito d’Italia. Chiamparino nel pomeriggio si è congratulato con l’avversario, riconoscendo «la vittoria netta». «Netta - ha aggiunto così come è la mia sconfitta: l’ho chiamato per fargli le congratulazioni e augurargli di fare meglio di quanto abbiamo fatto noi».

Chiamparino ha quindi riconosciuto la «responsabilità della sconfitta» osservando che «quando si perde si va a casa». «Appena il Consiglio si sarà insediato - ha annunciato - si valuteranno tempi, modalità e opportunità con la coalizione per lasciare il mio seggio e aprire una fase nuova».

Di fase nuova e di «nuovo patto per il Piemonte» ha parlato il neo presidente Alberto Cirio, appena giunto a Torino nella sede del Consiglio regionale: «Sono soddisfatto e contento, il Piemonte ha risposto bene» ha detto, auspicando l’impegno da parte di tutti «per far ripartire la regione e farla correre veloce come abbiamo in mente».

Tema dominante delle elezioni regionali piemontesi è stata la Tav: «Si farà senza se e senza ma - ha assicurato il neo presidente - l’opera era nel programma delle politiche di centrodestra dello scorso anno e ancora di più c'è nel mio programma per governare la Regione». E l’auspicio del presidente uscente Chiamparino, anche lui a favore della Torino-Lione, è che si arrivi al completamento dell’opera: «Da cittadino - ha scherzato - spero che si facciano partire i cantieri in modo da riuscire ad andare anch’io a Lione».

Chiamparino ha però messo anche in evidenza le difficoltà politiche, a livello nazionale, legate alla realizzazione della Tav: «Se quello che Salvini dice sull'opera lo esige, credo esista un problema per il governo o per i Cinque Stelle, ma da cittadino posso dire di essere poco preoccupato per entrambe le cose. Se il governo cadesse - ha concluso Chiamparino - mi andrebbe bene perchè finalmente si andrebbe a votare e allo stesso modo se implodesse il Movimento Cinque Stelle non mi interesserebbe. Quello che davvero mi preoccupa da piemontese è che la Tav si faccia».

Che il problema sull'alta velocità non sia superato lo dimostrano le parole del candidato pentastellato Giorgio Bertola: «Sulla Tav non cambia nulla, c'è un dossier in mano al presidente Conte, la decisione dell’opera è politica e spetta al governo».

(AGI)

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