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Caso Diciotti, Salvini al Senato: "Per andare a processo dovrei mentire"

"Per andare a processo dovrei mentire a questo Senato agli italiani, dovrei dire che non ho fatto l'interesse pubblico", ha detto in Aula al Senato il ministro dell'interno Matteo  Salvini intervenendo sul caso Diciotti e sull'autorizzazione a procedere nei suoi confronti.

"Non sarò mai il ministro che lascia morire una sola persona nel Mare Mediterraneo senza muovere un dito. Mai ho pensato di intervenire per sequestro di persona".

"Scusate, non mi emoziono quando parlo ma quando c'è di mezzo un reato e di solito vado a braccio ma... in questo caso me lo sono scritto perché se mi si accusa che, col mio lavoro ho fatto privatamente qualcosa che ho fatto e farò per difendere la sicurezza del Paese e dei miei figli, allora perdonate, un po' di emoziono".

"Dedico la mia vita a questo splendido Paese - continua Salvini - Amo l'Italia e miei figli e il mio lavoro, mi ritengo un ragazzo fortunato, ringrazio il buon Dio e gli italiani", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini fermandosi un attimo, per commozione, nel suo intervento al Senato sul caso Diciotti. Poi ha ripreso: "Ringrazio il buon Dio e gli italiani per l'onore di poter difendere con il mio lavoro che penso di svolgere con onestà, buon senso, coraggio. Comunque votiate vi ringrazio, siate certi che continuerò il lavoro senza nessuna paura, sennò farei un altro mestiere".

"Venuto a conoscenza dell'esistenza di indagine ho atteso le valutazioni del tribunale restando a disposizione dell'autorità giudiziaria e astenendomi dal depositare atti e memorie volte a ottenere il riconoscimento della natura ministeriale del reato che mi si contesta. Cinque diversi uffici giudiziaria, cinque, hanno autonomamente ravvisato la natura ministeriale delle condotte attribuitemi".

 

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