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Cure palliative, presentato il rapporto: la Sicilia tra le regioni più virtuose

E' stato presentato il Rapporto al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge n. 38 del 2010 e di conseguenza lo stato di attuazione delle Reti di Cure Palliative e Terapia del Dolore e sono stati delineati i possibili scenari futuri. Una crescita progressiva di un movimento che, nato dal basso negli anni 70, ha fatto conoscere le istanze ed i bisogni dei malati terminali all’opinione pubblica ed ha creato le condizioni perché anche lo Stato se ne prenda carico.

Con la legge 38/2010, che è una legge fortemente innovativa, finalmente anche in Italia è garantito l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore agli oltre 300.000 malati in fase terminale, consentendo alle Cure Palliative ed alla Terapia del Dolore di diventare livelli essenziali di assistenza. Purtroppo ad oggi non esistono dati attendibili sul numero di pazienti che necessitano di terapia del dolore ed infatti l’unica informazione riguarda il consumo dei farmaci oppioidi.

Fornire cure efficaci, rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, l’equità e le stesse opportunità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, sono i principi fondamentali della Legge 38.

Una legge, tra le prime in Europa, che oltre a tutelare “il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore”, individua tre reti di assistenza dedicate alle cure palliative, alla terapia del dolore e al paziente pediatrico.

Il punto davvero essenziale che vorrei sottolineare riguarda il “debito” che ciascuna società civile ed ogni singolo individuo devono avere nei confronti delle cure palliative in relazione alla “riscoperta” di una dinamica umana fondamentale – e per questo irrinunciabile - che è il “prendersi cura” gli uni degli altri, il provare pietà per la sofferenza altrui, il ritenere doveroso accompagnare ad una morte dignitosa ciascun essere umano.

Il “prendersi cura”, nel contesto della professione medica, ha pertanto bisogno di un ulteriore scatto culturale: ossia di tenere sempre conto, nel suo agire, delle esigenze della dignità della persona umana in ogni momento della sua vita.
Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di essere, si insegna quello che si è, recita una famosa frase di Jobert.
[17:59, 13/3/2019] Giorgio Trizzino: Dal Rapporto emerge che la Sicilia è tra le regioni più virtuose nel l’attuazione della rete di Cure Palliative. Infatti è tra le regioni dove la mortalità ospedaliera è minore in quanto le reti domiciliari di Cure Palliative erogano servizi adeguati. Il numero dei posti letto degli hospice è di poco inferiore alle effettive esigenze. In atto sono attivi 165 posti letto. Per quanto concerne le reti domiciliari di Cure Palliative sono attive in tutte le ASP provinciali anche se ancora non riescono a coprire tutte le richieste. Solo a Palermo sono in atto assistiti circa 600 pazienti in linea. Nel 2018 sono stati assistiti circa 3000 pazienti nel territorio provinciale di Palermo

“E’ necessario intervenire per rafforzare e implementare la rete di accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore nel nostro Paese, colmando le carenze nello stato di attuazione della legge 38 del 2010, caratterizzato da forti disomogeneità a livello regionale e locale. L’attenzione del governo su questa situazione è costante, infatti il ministro Giulia Grillo ha firmato il decreto sull’Aggiornamento dei codici delle specialità cliniche e delle discipline ospedaliere, inserendo come nuova disciplina proprio la Terapia del dolore”. Così Giorgio Trizzino, componente del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali alla Camera, durante la presentazione del Rapporto in materia inviato al Parlamento e presentato oggi dal ministro della Salute Giulia Grillo.
“Attualmente sul territorio ci sono attualmente 240 strutture e a livello nazionale, nel 2017, risulta una carenza di 244 posti letto in hospice. Per quanto riguarda il numero totale di pazienti assistiti a domicilio, il rapporto dimostra che nel 2017 è stato raggiunto il numero di 40.849. Grazie al decreto firmato dal ministro Grillo, viene inserita per la prima volta la caratterizzazione della prima visita ambulatoriale anche per la terapia del dolore con il codice 89.7. Proprio con l’istituzione del codice, non solo viene sancito il diritto alla cura palliativa, ma sarà possibile avere una mappatura chiara dei servizi erogati ai pazienti, per avere un quadro delle situazioni che necessitano di intervento, perché le aziende sanitarie e ospedaliere saranno obbligate a censire nel sistema informativo sanitario le unità di degenza ospedaliera dedicate alle cure palliative e alla terapia del dolore. E’ necessario, come ha ribadito Grillo, fare anche delle verifiche su quanto è stato speso dalle Regioni per le attuazioni delle reti e degli hospice per le cure palliative. In particolare per quelli pediatrici, perché c’è sicuramente un deficit di spesa da parte delle Regioni. Bisogna puntare sull’informazione e l’offerta formativa, perché gli operatori sanitari che si occupano del settore sono ancora insufficienti. Dobbiamo mettere sul fine vita la stessa attenzione che viene messa sul nascere, per accompagnare in modo dignitoso chi attraversa un momento difficile e complicato”.

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