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Migranti, Mattarella inaugura un centro d'accoglienza: "Serve una risposta globale"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'inaugurazione del centro di accoglienza "Matteo Ricci"

È stato inaugurato oggi a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il nuovo 'Centro Matteo Ricci' per l'accoglienza e l'integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati. La struttura si trova all'interno del Centro Astalli ed è dedicata al sostegno dei percorsi di inclusione sociale e delle relazioni "positive e costruttive tra rifugiati e comunità locali". Durante gli interventi hanno preso la parola anche due rifugiati 25enni, un migrante afghano e una donna camerunense, che hanno raccontato davanti al presidente Mattarella le difficoltà nel proprio Paese d'origine e il lungo viaggio fatto per arrivare in Italia.

"Accoglienza e integrazione sono le risposte alla concretezza di queste storie di sofferenza, dei conflitti, di difficoltà nell'arrivo e nell'approdo in Europa, avendo sempre ben ben chiaro che al centro c'è la dignità della persona umana e la solidarietà", ha detto il Presidente della Repubblica. "Il fenomeno delle migrazioni è epocale, è presente ovunque, irrompe ovunque, e questo ovunque ci riguarda, riguarda tutti noi, in qualsiasi parte del mondo, perché il mondo sempre più diventa più raccolto. Ciò - ha aggiunto - sottolinea l'esigenza che l'Onu raffigura di interventi globali, perché nessun Paese da solo è in grado di affrontare questo fenomeno".

"Secondo i dati dell'Onu - ha aggiunto Mattarella - i fuggiaschi, chi scappa della guerra, dalle carestie, persecuzioni sono circa 70 milioni: è un fenomeno che richiede un grande sforzo corale della comunità internazionale". 

Secondo Mattarella, infine, "non ci può essere incertezza né esitazione nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato e dall'altro la violenza della forza". "Questa condizione ci richiede senso di responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e tutti i nostri partner dell'Unione europea. Nella scelta, d'altronde, che si propone non vi può essere né incertezza né esitazione: la scelta tra volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato, e dall'altro la violenza della forza e le sofferenze della popolazione civile".

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