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Mattarella, l'intervento alle cariche dello Stato: "Tutti rispettino i limiti della Costituzione"

"Al Parlamento, espressione e interprete della sovranità popolare, è affidato il ruolo centrale nella democrazia disegnata dalla Costituzione. Ruolo che contrassegna ogni democrazia parlamentare e che va rispettato e preservato per non alterare l'essenza di ciò che la nostra Carta definisce e prescrive", ha detto Mattarella, parlando al Quirinale alle cariche dello Stato.

Ecco i punti principali dell'intervento del Capo dello Stato:

Un augurio perché le cariche istituzionali "possano adempiere al proprio mandato secondo quel che richiede la Costituzione a chi svolge pubbliche funzioni, accompagnando l'adempimento dei propri compiti con il rispetto dei limiti del potere che la nostra Carta indica a chi è chiamato a esercitarlo".

"La legislatura ha preso le mosse sulla base di un accordo tra le due forze politiche disponibili a dar vita all'unica maggioranza parlamentare che si era rivelata possibile", ha detto ancora il presidente Sergio Mattarella parlando al Quirinale. Governo nato, ha aggiunto, "dopo un difficile confronto" che era indispensabile per "non rendere vano il voto espresso dai cittadini".

Il "pluralismo" è centrale "nell'assetto dell'ordine istituzionale che presenta organi con diverse fonti di legittimazione e che svolgono funzioni differenti in modo autonomo e indipendente".

"In Italia non viene posta realmente in dubbio in maniera significativa la scelta europea ma questo non è sufficiente. L'Italia è un Paese fondatore dell'Ue e deve svolgere al suo interno un ruolo da protagonista. Vi è una tendenza diffusa in tutta l'Ue, a osservarla come se si trattasse di un soggetto estraneo. L'Europa non è un "vincolo esterno" ma piuttosto un moltiplicatore nella nostra influenza internazionale e della nostra capacità di espansione economica e commerciale".

Il "pluralismo" è centrale "nell'assetto dell'ordine istituzionale che presenta organi con diverse fonti di legittimazione e che svolgono funzioni differenti in modo autonomo e indipendente".

"Ho valutato molto positivamente la scelta del governo di avviare un dialogo costruttivo con la commissione europea - che ha agito con spirito collaborativo - sulla manovra di bilancio per giungere a soluzioni condivise, raggiunte in questi giorni".

"In Italia non viene posta realmente in dubbio in maniera significativa la scelta europea ma questo non è sufficiente. L'Italia è un Paese fondatore dell'Ue e deve svolgere al suo interno un ruolo da protagonista. Vi è una tendenza diffusa in tutta l'Ue, a osservarla come se si trattasse di un soggetto estraneo. L'Europa non è un "vincolo esterno" ma piuttosto un moltiplicatore nella nostra influenza internazionale e della nostra capacità di espansione economica e commerciale".

"In una fase di rallentamento dell'economia il lavoro resta, come sempre, la priorità dell'impegno pubblico. Il tasso di occupazione è inferiore alla media europea e particolarmente penalizzati sono il lavoro femminile e quello dei giovani. Vi sono rischi di marginalità per diverse componenti sociali e territoriali".

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