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Faraone: "In campo per traghettare il Pd in Sicilia e rinnovarlo"

Davide Faraone

"Sono in campo per accompagnare una nuova generazione a prendersi in mano il Pd, per aprirlo e traghettarlo verso nuovi orizzonti". Inizia così il lungo appello su Facebook che il senatore del Pd, Davide Faraone, rivolge ai siciliani, a poche ore dalla presentazione delle candidature alle Primarie del Pd in Sicilia che si svolgeranno domenica 16 dicembre 2018.

"Sono in campo - continua - per cambiare un partito che non solo non ha consenso ma che, ancor più grave, così com'è non ha più senso. Un Pd che a forza di cercare il potere è diventato impotente. Sono in campo perché dobbiamo mettere mano a questo Pd che è ormai una specie di tartaruga preistorica della politica, per trasformarlo in un soggetto che possa competere con la modernità. Sono in campo per dare una scossa, per favorire un vero rinnovamento, per affrontare i nuovi problemi abbandonando ricette vecchie, con un occhio alle nuove generazioni, ai giovani e giovanissimi, alle donne, ai disabili, i più deboli sul serio".

"In una parola, con l’obiettivo - prosegue Faraone - di rispondere alle domande del nuovo proletariato 4.0. Sono in campo, e il 16 dicembre giocherò da mediano, per fare l’assist ad un tridente che ha testa, cuore e gambe buone per imporre nuove idee, nuova passione e nuova partecipazione. Per questo chiedo a chi ha avuto il coraggio di confrontarsi a viso aperto di accompagnarmi in questo progetto. Sarei felice se Antonio Rubino accettasse di essere il vicesegretario del Pd siciliano. Dobbiamo imparare dalle ragazze e dai ragazzi, dalle donne, 'loro sanno scendere in strada a protestare per trasformarsi in movimento', ha detto Luis Sepúlveda. Dobbiamo aprirci al civismo, un luogo pieno di tante storie diverse, di culture politiche diverse che stanno dalla parte dei diritti, delle cose giuste, delle cose buone. Con tutti coloro che credono che la solidarietà sia solidarietà e non buonismo, i viaggi della speranza non siano crociere e le Ong non siano taxi del mare, i fondi per la non autosufficienza siano un diritto e non una carità, la giustizia sia garantismo e non giustizialismo, il lavoro sia dignità e la dignità non valga un assegno di mantenimento".

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