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In Veneto studenti immigrati esclusi dal buono libri: dovranno presentare una certificazione

Dopo il caso dei bimbi stranieri estromessi dalle mense delle scuole di Lodi - in seguito al varo del regolamento voluto dalla giunta leghista del sindaco Sara Casanova - è polemica anche per la decisione in Veneto di negare il buono libri agli studenti non comunitari che non presentino, oltre alla certificazione Isee, un certificato sul possesso di immobili o percezione di redditi all'estero rilasciato dalle autorità del Paese di provenienza.

La nuova normativa è riportata nelle "Istruzioni per il richiedente" rilasciate a settembre sul sito internet della Regione e riferite al rilascio del buono libri.

Il regolamento fa riferimento in particolare all'articolo 2 del Dpr 394 del 31 agosto 1999 che attua il testo unico sull'immigrazione. "I soli cittadini con cittadinanza non comunitaria - recita il testo regionale - in assenza di apposite convenzioni internazionali in vigore tra lo Stato Italiano e quello di provenienza che consentano la presentazione delle dichiarazioni sostitutive, dovranno presentare al Comune di residenza entro il 15 ottobre 2018 certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero di provenienza, limitatamente a stati, qualità personali e fatti non certificabili o attestabili da parte di soggetti italiani, al fine di evidenziare eventuali redditi e patrimoni immobiliari e mobiliari presenti nello Stato estero di provenienza relativi all'anno 2016, legalizzati dalle autorità consolari italiane e corredati di traduzione in lingua italiana autenticata dall'autorita' consolare italiana che ne attesti la conformita' all'originale".

Se le certificazioni non fossero ottenibili dal Paese d'origine, i cittadini extra Ue si devono rivolgere alle rappresentanze diplomatiche o consolari per il loro rilascio "sulla base delle verifiche ritenute necessarie, effettuate a spese degli interessati", precisa il regolamento.

La richiesta di certificati ai cittadini stranieri in Veneto su redditi all'estero "attiene non solo al buono-libri ma a tutti i sussidi di carattere economico". Lo specifica l'Anci del Veneto nella circolare inviata oggi ai sindaci sulla questione.

Secondo la Cgil del Veneto si tratta di un atto discrimitatorio: "Chiedere da parte della Regione Veneto certificazioni aggiuntive, spesso impossibili da ottenere dai Paesi di origine, alle famiglie di cittadini migranti per poter usufruire del buono libri destinati ai loro figli ha un unico obbiettivo: discriminare i tantissimi lavoratori stranieri che contribuiscono in maniera decisiva alla crescita economica della nostra Regione".

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