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Immigrazione, in consiglio dei ministri il decreto sicurezza: i dubbi del Colle. Manovra, le distanze tra Lega e M5s

I due vice premier Matteo Salvini (D) e Luigi Di Maio (S) durante il giuramento del Governo

Ma, oggi, giorno nel quale il Consiglio dei ministri licenzierà il decreto sicurezza tanto caro alla Lega, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte faranno il punto sulla manovra e le distanze che restano. "Serve una manovra coraggiosa, con un bilancio espansivo, perché se il Paese non cresce, il debito aumenta", ha commentato ieri Matteo Salvini.

"La manovra non deve essere miracolosa, ma utile al Paese, coraggiosa, seria, razionale, ben costruita", gli ha fatto eco il premier Conte. Il tutto mentre comincia una settimana che si annuncia bollente, e non solo per la finanziaria. Il decreto sicurezza e immigrazione elaborato dal ministero degli Interni sarà infatti esaminato molto attentamente dal Quirinale per i possibili profili di incostituzionalità. Un provvedimento che è già stato informalmente inviato al Colle che ha segnalato alcune criticità. Oggi si saprà se il governo ha recepito o meno le segnalazioni degli uffici tecnici della presidenza. "Nessun problema" con il Colle, assicura il ministro dell'Interno.

"Se la legge di bilancio sarà coraggiosa, e lo sarà - secondo Salvini -, gli zero virgola di deficit in più non conteranno niente". Il leader della Lega difende però la necessità di tagliare gli sprechi nella sanità. Il partito del ministro appare meglio posizionato nella definizione della manovra, con le proprie misure bandiera - flat tax e riforma della Fornero ("intervento pesante da sei-sette miliardi", ha garantito Salvini), almeno parziali - a buon punto. Diverso invece il discorso per M5S e Di Maio, che con il reddito di cittadinanza hanno il problema della copertura - 10 miliardi - e quello della platea, dando quasi certa l'impossibilità di limitarlo agli italiani. Il che aprirebbe autostrade alla propaganda di Salvini. La vis polemica nei confronti del ministro dell'Economia Giovanni Tria minaccia di non essersi affatto spenta dopo l'audio del portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino contro i tecnici del ministero che remerebbero contro.

Vicenda che Salvini vuole chiudere: "Se c'è qualcuno che rema contro rema invano perchè il vento del cambiamento è più forte".

Lo sforamento del tetto del 2% nel rapporto tra deficit e Pil potrebbe diventare una necessità per realizzare il reddito di cittadinanza, con conseguenti tensioni.
Del clima nel governo parla il ministro degli Affari europei Paolo Savona. "Non sono irragionevoli", dice pensando soprattutto ai vicepremier Di Maio e Salvini. "Un gruppo di lavoro (con Conte, Tria e il ministro degli Esteri Enzo Moavero, ndr) che ho trovato sorprendentemente ragionevole - racconta -. Lavoriamo in modo molto armonico, nonostante quello che si dica all'esterno. Mi sarei atteso posizioni più dure su questi temi".

"C'è un serio dibattito tra tecnici e politici - aggiunge Savona -. E credo molto nella capacità di mediazione del premier".
Una virtù che verrà utile quando arriverà sul tavolo del governo la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def), propedeutico alla manovra. Sulla manovra in elaborazione c'è l'allarme di Silvio Berlusconi. "Se alzassimo il deficit e l'Europa dovesse respingerla, lo spread salirebbe e sarebbe un disastro", dice il leader di Forza Italia. "Quello che abbiamo visto sino ad ora è il condono per gli evasori scaricato sulle spalle dei contribuenti onesti e debito pubblico scaricato sulle spalle dei giovani - dice il segretario Pd Maurizio Martina della manovra -. Questo non va bene. L'Italia adesso avrebbe bisogno di più equità e più crescita. Presenteremo una controproposta e daremo battaglia".

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