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Scontro sui vaccini, Di Maio: "Noi ci crediamo, rinviamo solo l'obbligo scolastico"

Il vicepremier e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio

«Crediamo nei vaccini e diciamo a tutti i genitori che devono ascoltare i pediatri, che se dicono che devono vaccinare i loro figli lo devono fare», ha detto il vicepremier e ministro del lavoro e dello sviluppo Luigi Di Maio a 'In Onda' su La7.

«Non abbiamo allargato le maglie, l'unica cosa che con quell'emendamento che non riuscirà ad entrare in vigore per l’inizio dell’anno scolastico è stato rinviare la questione dell’obbligo scolastico, non vaccinale: stiamo dicendo che bisogna fare i vaccini, non ce la dobbiamo prendere con i bambini e il loro diritto all’istruzione ma con i genitori che fanno la scelta scellerata di non vaccinarli, dicendo loro che devono vaccinare i loro figli», ha aggiunto.

Intanto, prosegue lo scontro sulle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza a scuola. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, va avanti nella linea annunciata e conferma che l’autocertificazione da parte dei genitori dell’avvenuta vaccinazione dei figli sarà valida per la frequenza del prossimo anno scolastico 2018-19. Ma presidi e pediatri universitari contestano tale indicazione, contenuta nella circolare Salute-Istruzione dello scorso luglio: la circolare non ha efficacia, è la loro posizione, poiché l'autocertificazione «non è utilizzabile in campo sanitario».

Posizioni opposte a fronte delle quali Grillo parla di «polemica surreale». Il ministro ha inoltre annunciato che è stata depositata la proposta di legge (pdl) della maggioranza in cui «spingeremo per il metodo della raccomandazione» alle famiglie e nella quale «prevederemo delle misure flessibili di obbligo sui territori, e quindi anche nelle regioni». In sostanza il testo dovrebbe introdurre l’obbligo alle vaccinazioni e le sanzioni solo in casi eccezionali.

Una pdl che ha raccolto le critiche del Pd, secondo cui «l'obbligo flessibile è un ossimoro» mentre, ha annunciato il segretario Maurizio Martina, già 10 mila firme sono state raccolte con la petizione del partito contro il rinvio dell’obbligo vaccinale previsto dal decreto Milleprorpoghe, la cui approvazione è però attesa non prima di settembre. Anche Forza Italia contesta e chiede, con Francesco Giro, le dimissioni del ministro Grillo, plaudendo al richiamo dei presidi.

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